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A BORDOCAMPO “Albissola Finale”

Mi accolgono con un sorriso e un “ti aspettavo”. Fossero tutti così i miei ingressi al campo. Un quarto d’ora all’inizio. Parlo con Matteo che mi chiama Enry. Un collega e amico simpatico. Ha un nuovo sgabello Decathlon. Dice: “oggi mi sono sgabellato”. In effetti prima di oggi l’ho sempre visto in piedi. Il campo è metà al sole e metà all’ombra. Un problema per le foto. Arriva la notizia del primo punto del Benevento col Milan. Ha segnato il portiere all’ultimo secondo. Sono circondato da milanisti e le prese in giro sono inevitabili. I volti sono tranquilli. Scoppia un petardo. Forse ci sarà una multa, commenta qualcuno. La novità nel Finale: Virdis. Ricordi di anni fa. Non so perchè ma c’è apprensione tra i responsabili dell’Albissola. Temono il derby del ponente e non si fidano dell’avversario anche se ha molti punti in meno, quasi un presagio.
Solito controllo dei guardalinee alle reti. Uno di loro mi guarda per sincerarsi che non mi trovi troppo vicino al terreno di gioco e si inizia. I Mister quasi all’unisono, incitano e danno suggerimenti ai ragazzi suggerendo continuamente le posizioni in campo. I cori dei Zueni dell’Albissola sono incessanti e dal campo si sentono bene. Segna il Finale. Tre giocatori dell’Albissola contemporaneamente allargano le braccia. Ha segnato Antonelli che per esultare si arrampica alla rete. L’arbitro lo guarda. Sembra quasi lo voglia ammonire, ma ci ripensa. Non c’è reazione e arriva il secondo gol. Virdis. Proprio lui. Un volontario della Croce d’oro dietro di me mi chiede chi ha segnato. Dalle espressioni sembrava che lo ritenesse inevitabile. IL terzo gol chiude di fatto la partita, che si trascinerà senza grossi patemi e con una certa tranquillità fino alla fine. Forse colpa del freddo che al Faraggiana certo non mancava. A bordocampo, vicino al fiume, il vento penetrava come una lama e a fine partita noi, costretti a stare fermi, eravamo quasi al primo stadio di congelamento.. Non esageriamo… Fine partita. Volti delusi dei ragazzi di Fossati ma nei limiti di chi è consapevole di giocarsi un bel campionato. I dirigenti mi fanno un cenno “ci stà” qualcuno aggiunge “serve per il futuro” Così mi piace il calcio. Determinazione e correttezza anche nei momenti difficili. I tifosi nonostante lo 0-3 accompagnano i giocatori con cori di incitamento. La sconfitta rimane tale, ma in questo modo, brucia molto meno.

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