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“A Bordocampo”: Un derby inedito

Prima frase ascoltata in campo: “oggi giornata storica”. In effetti l’aria che si respira nel pre partita è diversa. Un misto di ottimismo e speranza per entrambe le squadre. L’arbitro, un po’ fiscale chiede pettorine di colore diverse un po’ a tutti. Qualcuno gli ricorda che siamo in serie D. “Ne abbiamo solo due serie, e va bene così! Non siamo mica il Real Madrid”  ora i paragoni si fanno con le squadre straniere. Un segno dei tempi. I guardalinee fanno un cenno d’intesa all’arbitro e si inizia. Dal campo i cori delle due tifoserie si mischiano quasi all’unisono. Reduci da sconfitte, si legge negli occhi di tutti l’obbligo di vincere. Chezzi consuma l’erba sintetica nella sua area tecnica con un numero infinito di passi. Poi, il suo tipico movimento, una mano dietro la testa, l’altro braccio proteso in avanti. D’ora in avanti lo chiamerò “L’arciere”. Il gesto sembra imitare proprio questo. Ed ecco il gol dell’Albissola, l’esultanza dalla panchina è quasi incredula. Fossati esplode di gioia, Davide ha colpito Golia. Panchina del Savona muta, l’allenatore beve, quasi per ingoiare la delusione. Arriva immediato l’invito alla ripartenza, alla reazione. Ecco però il secondo gol. Il collega al mio fianco mi guarda e dice: “manca la testa”. Poi aggiunge una frase che riassume bene il momento: “sono sotto un treno”. Intervallo. Cambio di campo. Due signori sistemati sul muretto di una casa confinante mi chiamano: “fotografa due portoghesi…” uno aggiunge “chi l’avrebbe mai detto, guardavo l’Albissola in seconda categoria ed ora…”e indica lo stadio esaurito.

Secondo tempo, solito riscaldamento dei giocatori a bordo campo che, poco dopo, mi chiedono l’ora ma sembra quasi che non vogliano sentire la risposta.  I minuti scorrono veloci ed inesorabili. La novità è che in capo non si perde tempo con le solite stucchevoli manfrine. Si avverte un senso di rispetto tra le squadre. Accade raramente. Il guardalinee spiega ad un giocatore il perché di una sua decisione con una frase al volo “era dietro e non l’hai visto”. Siamo quasi alla fine. Accade poco. Qualcuno chiede quanto manca. Una manciata di minuti, poco per il Savona, troppo per l’Albissola. Fischio finale. Una storia di provincia che lascerà il segno e il ricordo. La prima volta di Albissola Savona. Sul campo tutti si salutano, ci sono molti “ex” in un misto di sorrisi e teste basse. Le contestazioni dagli spalti arrivano chiare. Sono però più forti i cori di gioia. Tra tutti uno molto bello dei tifosi albissolesi rivolto agli antagonisti del Savona: “meritate di più” seguito da applausi da ambo, le parti. Proprio vero. I derby sono partite a parte. Si volta pagina. L’appuntamento tra sette giorni.

 

 

 

 

 

 

 

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