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CULTURA

A Finale Ligure si parla di razzismo, antisemitismo e islamofobia con Claudio Vercelli

antisemitismoDomani, alle ore 21.15, in Piazzale Buraggi a Finale Ligure Marina, si terrà la presentazione del volume a cura di Alfredo Alietti, Dario Padovan e Claudio Vercelli dal titolo “Antisemitismo, islamofobia e razzismo. Rappresentazioni, immaginari e pratiche nella società italiana”. Condurrà l’incontro Farian Sabahi. Il conflitto, ancora in corso tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza, ma anche e soprattutto le vicende che in questi giorni si accompagnano alla sanguinosa guerra civile in corso in Iraq e Siria, insieme alle innumerevoli tensioni nell’Africa mediterranea e subsahariana, occupano l’attenzione del pubblico e preoccupano le Cancellerie e i governi d’Europa. L’Italia, da quasi trent’anni è divenuto un paese a forte immigrazione. Molte persone che entrano dentro i confini nazionali, come in quelli dell’Unione europea, vengono da nazioni la cui religione e cultura hanno una forte impronta islamica. La globalizzazione trasforma e rimescola società e popoli. Il Mediterraneo è un mare dove ogni giorno migliaia di uomini e donne si muovono, alla ricerca di un qualche futuro. Come reagisce la società italiana dinanzi alle sollecitazioni che la trasformazione in atto produce nella stessa sensibilità dell’opinione pubblica? Si può parlare di un diffuso atteggiamento razzista? In caso affermativo, cosa comporta? Un volume a cura di Alfredo Alietti, Dario Padovan e Claudio Vercelli, Antisemitismo, islamofobia e razzismo. Rappresentazioni, immaginari e pratiche nella società italiana (Franco Angeli, Milano 2014) si interroga e quindi indaga su questi problemi. Frutto di una pluralità di contributi il testo si sofferma sui tracciati ideologici, sulle derive del linguaggio e della comunicazione, sugli atteggiamenti quotidiani e su un persistente immaginario razziale che sono alla radice del rinnovarsi del rifiuto di ciò e di chi è vissuto come una minaccia alla propria integrità e all’ordine costituito. Laddove il razzismo non è un residuo dell’ignoranza passata ma uno scomodo compagno del nostro presente. Parlarne può aiutare a meglio comprendere non solo gli altri ma anche se stessi.

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