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ATTUALITÀ

A Villa Rosa batte un cuore di vetro

di Giada Rizzo

C’è un edificio nel cuore di Altare che ancora sembra respirare, Villa Rosa si erge maestosa fra i palazzi più moderni. Si attraversa un cancello in ferro e quasi si ha la sensazione d’essere tornati indietro nel tempo, si lasciano oltre l’inferriata problemi ed ansie, abbandonandosi completamente alla storia.

Villa Rosa venne progettata da Nicolò Campora, opera commissionata da Monsignor Giuseppe Bertolotti il curato del paese.

Villa Rosa dal 1906 divenne dimora estiva della famiglia Saroldi ma nel 1992 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali l’acquistò. Dopo anni di restauro, nel 2004 divenne museo dell’Arte Vetraria Altarese.

Una scalinata conduce all’entrata della villa, varcata la soglia la meraviglia non manca. Le sale scivolano una dopo l’altra, si respira aria di un tempo diverso: la fatica, il sudore di chi ha dato vita all’arte vetraria di Altare si percepiscono ad ogni angolo.

Un pannello esplicativo colpisce forse più degli altri: la società Artistico Vetraria nacque nella notte di Natale del 1856 dalle famiglie dei vetrai altaresi. La mente viaggia e riesce facile immaginarsi quella notte ricca di speranze, di sogni, di duro lavoro e di unione. Una notte di Natale più magica del solito.

Scendendo nel giardino della villa troviamo una fornace dimostrativa per la produzione del vetro soffiato, nei giorni d’accensione è possibile vedere i maestri vetrai all’opera.

La lavorazione del vetro lascia a bocca aperta grandi e piccini, con mano sicura e sguardo consapevole i maestri danno vita ad oggetti splendidi. Un mestiere antico, un mestiere che richiede pazienza e una buona dose di bravura.

Nelle fredde domeniche che ci aspettano, andiamo a visitare il museo del Vetro di Altare, esperienza che lascia il segno, e posso assicurarvi che nelle settimane a seguire continuerete a pensare alla visita fatta e a sorridere in silenzio.

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