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Ad Assisi un abete della Val D’Aveto

L’Abete che verrà posto ad Assisi l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, nell’imminenza delle festività natalizie, nella Piazza dove si affaccia la Basilica Inferiore di San Francesco sarà “verde Liguria”! Dopo aver donato 500 litri di olio, in occasione della Festa del Santo Patrono, lo scorso 3 e 4 ottobre, la Regione Liguria si appresta ad inviare ad Assisi un abete della Val d’Aveto.

L’albero è pronto per essere spedito ed arriverà, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, per la cerimonia di accensione sulla piazza. Il dono si inserisce nell’ambito della collaborazione per la Festa di San Francesco, che ha avuto, quest’anno, la Regione Liguria protagonista ad Assisi.

Sarà l’assessore alla Cultura Ilaria Cavo a partecipare alla celebrazione dell’8 dicembre, alle 17,00 nella Cappella Papale della Basilica Inferiore di San Francesco, per la messa officiata dal Cardinale Beniamino Stella e successivamente, alle 18.15, per l’accensione dell’albero nella piazza della Basilica del Santo.

L’abete, alto 15 metri, proveniente dalla foresta regionale del Monte Penna, è un albero definito “ecologico” dall’ente Parco dell’Aveto, in quanto compreso in un bosco di conifere, di impianto artificiale, non adatte alle montagne liguri, tagliato proprio per consentire il recupero delle latifoglie naturali, gestite secondo criteri di sostenibilità ambientale.

Ma non sarà l’unico regalo di Natale che la Regione Liguria porterà nella cittadina umbra; il 19 dicembre verrà infatti consegnato un prezioso presepe storico del Settecento con 24 statuine, opera di un allievo del Maragliano, conservato presso il Museo Luxoro di Genova, che verrà esposto nella Basilica Superiore di Assisi. Si tratta di un significativo esempio dell’interpretazione genovese del presepe barocco, che riporta, tra l’altro le tipicità dell’abbigliamento delle classi popolari dell’epoca.

Il Parco dell’Aveto e la Val d’Aveto in particolare, sono noto per l’eccezionale patrimonio boschivo: dagli abeti, presenti, secondo le ricostruzioni degli studiosi, dall’Età del Bronzo e utilizzati successivamente dai Romani, alle faggete delle Lame e del Monte Penna, tutelate e messe a frutto a partire dall’XI secolo dai Malaspina e successivamente dai Fieschi e dai Doria, che hanno provvisto di legname i cantieri navali della Riviera e di Genova fino a tutto il XVIII secolo. Dal 2005 tali boschi secolari sono compresi nel Parco dell’Aveto.

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