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Agricoltura ligure in chiaroscuro

Il valore aggiunto dell’agricoltura nel 2017, in Italia, ha superato del 3,9%, a prezzi correnti, quello realizzato nel 2016. Un dato confortante nonostante una flessione dei volumi produttivi calcolata dall’Istat nel 4,4%, a causa delle avverse condizioni climatiche. A risollevare le sorti dei bilanci delle aziende agricole è stato il rilevante incremento dei prezzi di vendita (+6,1%). In particolare la produzione è diminuita del 14% per i vini e del 6,1% per la frutta. L’agricoltura ligure non si discosta, nei risultati, all’andamento nazionale e, lo scorso anno, con 453 milioni di valore aggiunto (poco più dell’1,3% del dato nazionale), ha registrato un calo dello 0,9%; sono stati penalizzanti soprattutto l’inverno gelido, la siccità estiva e le alluvioni autunnali.

Il valore aggiunto del settore primario in Italia ha toccato i 33 miliardi e 48 milioni, cifra alla quale vanno aggiunti i 27 miliardi 349 milioni (-1,8% sul 2016) dell’industria alimentare. Complessivamente il valore aggiunto del comparto agroalimentare nel 2017 ha totalizzato oltre 60 miliardi di euro, con una crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Il contributo della Liguria è stato significativo solo per quanto riguarda le coltivazioni florovivaistiche, settore nel quale la produzione ha toccato i 347 milioni di euro (+3,8%) su un totale italiano di 2,5 miliardi, confermandosi al secondo posto, tra le altre regioni, dopo la Toscana. I prezzi delle produzioni floricole – per le quali la Liguria è al primo posto mentre la floricoltura toscana è specializzata soprattutto nelle piante ornamentali – sono aumentati del 3,1% in un anno.

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