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CULTURA

AL VIA LA VENDEMMIA IN LIGURIA

di Giorgio Siri

La nostra regione non è famosa, per la produzione vinicola, come il Piemonte o la Toscana o il Veneto ma gli intenditori non sono insensibili ad alcuni nostri nomi di vini, che si raggruppano in otto denominazioni d’origine:Rossese di Dolceacqua, Ormeasco di Pornassio, Riviera Ligure di Ponente, Val Polcevera, Golfo del Tigullio-Portofino, Colline di Levanto, Cinque Terre, Colli di Luni, e in quattro indicazioni geografiche: Liguria di Levante, Colline del Genovesato, Colline Savonesi, Terrazze dell’Imperiese.
Inoltre è da sottolineare che, negli ultimissimi anni, la produzione vinicola ligure è aumentata, in controtendenza persino con la produzione nazionale. Secondo i dati Istat, nel 2014 in Liguria il valore della produzione vinicola (relativa al 2013) è stato di circa 4 milioni di euro: si sono prodotti 63mila ettolitri di vino, pari a 4 milioni e mezzo di bottiglie, con un aumento del 37% rispetto all’anno precedente mentre a livello nazionale si è riscontrata una diminuzione del 12% , che si attesta ad un – 6% nel Nord Italia. La produzione è aumentata del 50% a Imperia con 18mila ettolitri e del 77% alla Spezia con 33mila ettolitri. La produzione di vini bianchi è la più cospicua e, con 44mila ettolitri, risalendo del 34%, rappresenta il 70% della produzione regionale. I vini Doc contano 45mila ettolitri, pertanto la gran parte della produzione, che ha avuto un incremento del 35%, con un 20% sopra la media storica. I vini Igt (Indicazione geografica tipica) aumentano, col 42%, a 9mila ettolitri.
Con queste premesse incoraggianti parte la vendemmia, prestando un’attenzione particolare alle condizioni atmosferiche perchè qualche precipitazione  violenta potrebbe, in poco tempo, danneggiare i vigneti e compromettere il raccolto
Il presidente della Coldiretti di Savona afferma, tra l’altro: “Questa dovrebbe essere una buona annata. Le nostre aziende nel corso degli anni si sono fatte conoscere e apprezzare…Adesso dovremmo cercare di fare sempre più squadra con le attività economiche locali e di fare in modo che nei nostri ristoranti siano presenti e vengano proposti i vini locali così come accade in altre regioni italiane e in altre parti del mondo”.

Tra le uve a bacca bianca il vitigno più diffuso in tutte e quattro le province liguri è il Vermentino, seguito dal Pigato e dal Lumassina per la provincia di Savona, il Bosco e l’Albarola per La Spezia, la Bianchetta e il Moscato per Genova. Tra le uve a bacca nera il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo costituiscono i vitigni più noti e diffusi, senza trascurare il rinomato passito  “Sciacchetrà” delle Cinque Terre.

Sarebbe interessante, e ci ritorneremo, delineare una storia della viticoltura in Liguria; un tempo in tutte le campagne, come abbiamo sentito testimoniare anche nelle nostre famiglie, veniva raccolta e vinificata l’uva, con risultati a volte entusiasmanti anche se, spesso, non si andava al di là della semplice fragranza del “nostralino”, destinato al consumo di casa. Erano diffusi, comunque, e crescevano, un gran numero di vitigni, spesso incroci di quelli più noti con quelli autoctoni. E’ un argomento interessante che varrebbe uno studio ed in merito al quale esistono già pubblicazioni.

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