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ATTUALITÀECONOMIA

Balzo dell’occupazione nel comparto turistico: +18%

L’Ufficio Studi di Cgil Liguria ha presentato il report 2016 sul lavoro e l’occupazione. L’interrogativo, ovvero se il “boom turistico” che ha caratterizzato la Liguria negli ultimi tempi sia stato effettivamente un toccasana per nostra economia, visto dalla parte sindacale, nasce dal confronto tra i numeri delle presenze complessive nelle strutture ricettive delle quattro province liguri e l’andamento occupazionale riferito al settore commercio – alberghi – ristoranti. E le perplessità riguardano, più che le somme finali (i conti complessivamente tornano perché a livello regionale le presenze sono aumentate del 4,9% e gli occupati del 5,1%), le vistose divergenze a livello territoriale.

In Liguria gli addetti ai servizi, tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti, sono 479 mila a fine 2016, a fronte dei 481 mila dell’anno precedente. Gli occupati del turismo, mettendo assieme commercio, strutture ricettive e pubblici esercizi, sono 144 mila, circa 6 mila in più rispetto al 2015; di questi 83 mila sono dipendenti, 61 mila indipendenti, cioè titolari di attività. Il settore legato al turismo vale 68 mila posti di lavoro a Genova e provincia, 33 mila a Savona e provincia, 22 mila in provincia di Imperia e 21 mila in provincia della Spezia. Ed è su questi numeri che spuntano le sorprese, perché nell’Imperiese il movimento turistico è cresciuto del 3,6% ma l’occupazione è scesa dell’1,2%, mentre nello Spezzino le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del 9,8% mentre i posti di lavoro sono saliti di meno della metà (+4,2%). Più equilibrata la situazione di Genova, dove ad un incremento del 3,5% delle presenze ha corrisposto un +1,5% dell’occupazione. Ma dove proprio i numeri sembrano aver fatto a pugni con la logica è la provincia di Savona, dove ad un +5.0% di presenze turistiche si è accompagnato un balzo occupazionale del 18,1%, francamente difficile da interpretare.

Anche se una spiegazione, almeno parziale, può essere tentata. Il piccolo “boom” occupazionale di Savona nel turismo è infatti sintesi di una crescita del 7,1% dei lavoratori dipendenti (abbastanza allineata con l’aumento intorno al 5% del movimento turistico) e di un incremento molto più sensibile (+25,5%) dei lavoratori autonomi, cioè di titolari di attività commerciali o di pubblici esercizi. Un fenomeno che non ha riscontro nel resto della regione, tanto che il numero degli “indipendenti”, nel Savonese (circa 17.400) supera quello dei dipendenti (circa 15.700), mentre a Genova i dipendenti sono oltre 42 mila su 68 mila complessivi e anche nelle altre due province i dipendenti superano gli indipendenti. Questi numeri lasciano spazio all’ipotesi che il turismo e il commercio abbiano ripreso una loro funzione storica, quello di dare un’altra chance a chi ha perso il posto di lavoro in settori quali l’industria, l’agricoltura o altri comparti dei servizi. E molti si inventano imprenditori in questi settori tradizionali, fidando proprio nello sviluppo dell’economia legata al turismo. Che tuttavia, per consolidarsi, ha bisogno di una forza lavoro professionale e, soprattutto, di grandi investimenti.

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