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BIRRE ARTIGIANALI PER FRONTEGGIARE LA CRISI: IL NUOVO FARE IMPRESA DEL SAVONESE.

In tempi come quelli correnti, dove la crisi economica e le difficoltà legate al lavoro continuano a farsi sentire, sta prendendo sempre più piede quell’inversione di tendenza che a tratti sembrerà paradossale ma che a conti fatti pare funzionare maggiormente: riscoprire i lavori tradizionali di una volta. Il brand imperante è infatti quello di ricercare soluzioni innovative per essere sempre accattivanti ed aggiornati sul mercato, ma c’è chi in maniera coraggiosa (e, visti anche i risultati ottenuti, verrebbe da aggiungere geniale) applica questa filosofia nella riscoperta di una professionalità che all’apparenza sembrerebbe desueta.

È soprattutto l’artigianato l’ambito in cui i nuovi imprenditori si trovano a loro agio, in particolare la produzione della birra, bevanda che storicamente veniva preparata nelle abbazie e che oggi, a fronte dei grandi stabilimenti aziendali, torna a vedere la luce nei piccoli laboratori locali; l’esempio più noto che possiamo fare nel savonese è quello della El Elissor, marchio il cui birrificio ha sede in Viale Rimembranza a Sassello e che dal 2010, anno della sua nascita, ad oggi si è affermato come vero e proprio prodotto di spicco dell’ambito artigianale ligure, oltre che ad essere spillato in diversi locali dell’entroterra e della riviera. A farne conoscere ulteriormente il nome inoltre, è la partecipazione a diverse manifestazione dedicate alla birra e non solo; potrà sembrare scontato, ma gustare il prodotto spillato direttamente dal titolare Luca Rossi e poterne parlare vis à vis è senz’altro più accattivante del normale acquisto “senza volto” al supermercato. Il birrificio di Sassello fortunatamente non è il solo ad animare il savonese con questo prodotto: facendo una panoramica possiamo inoltre contemplare il birrificio dell’Atavia, in località Badani a pochi passi da Sassello, il Finalese di Finale Ligure, il Charles di Altare, Fiore ad Albisola Superiore e lo Scarampola di Millesimo; tutti microcosmo orgogliosamente locali che dopo una lunga ricerca hanno trovato la loro speciale e distintiva formula per rendere la loro birra unica e differente da tutte le altre. Tra queste piccole realtà periferiche vi è poi l’ “ultimo arrivato”, lo 019, con sede proprio a Savona in via Don Bosco (e la sua savonesità è ribadita proprio dal prefisso telefonico della città della Torretta preso come nome), nato a fine 2016 dalla volontà di tre giovani imprenditori che si scoprono mastri birrai in un momento in cui sono più i negozi che chiudono che quelli che aprono. Alle grandi marche internazionali si alternano ora le piccole realtà locali, il cui entusiasmo e voglia di mettersi in gioco di questo nuovo far impresa sembrano dare quel non so chè in più ai loro prodotti. Che sia nel miscelare “in casa” la fermentazione dell’orzo con il luppolo la formula per l’antidoto contro la crisi?

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