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ATTUALITÀ

“Calciando in rete”. I corsi per DS nel calcio dilettantistico

Nel mentre proseguono gli appositi corsi inaugurati nella primavera 2012 si può già tracciare un primo bilancio dell’iniziativa giunta ormai al quinquennio. I collaboratori della gestione sportiva abilitati dalla F.I.G.C., sono quelle nuove figure manageriali formate per contribuire allo sviluppo ed alla professionalizzazione delle società e associazioni sportive dilettantistiche.Il loro percorso, voluto dalla Lega Nazionale Dilettanti di concerto con l’Associazione Direttori Sportivi e Segretari (A.Di.Se.), può dirsi assolutamente positivo. L’idea originaria del progetto è scaturita n un periodo storico in cui le sinergie nascono e si esauriscono nel volgere di breve tempo, nel quale il ‘diritto di veto’ previsto dallo Statuto Federale ha impedito di compiere riforme di sistema in ragione dell’impossibilità di trovare una linea comune tra le varie componenti. L’introduzione della figura del collaboratore della gestione sportiva ha rappresentato un esempio – purtroppo infrequente – di politica sportiva virtuosa, frutto della condivisione di intenti, forze e programmi da parte di LND, A.Di.Se. e Settore Tecnico F.I.G.C. E’ stato così che, dopo la modifica, nell’ottobre 2008 (Comunicato Ufficiale n. 62/A) del Regolamento della LND, che introduceva l’art. 43bis, rubricato ‘i collaboratori della gestione sportiva’  ed il riconoscimento della nuova figura dirigenziale nel Regolamento dell’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi (Comunicato Ufficiale n. 111/A del 14 maggio 2010), la riforma è entrata a regime, consegnando al mondo del calcio dilettantistico i primi dirigenti specializzati e formati dalla FIGC. Il primo corso di abilitazione venne organizzato a Milano, presso il locale Comitato Regionale, presieduto da Felice Belloli, impareggiabile padrone di casa, destinato ai dirigenti operanti in sodalizi dilettantistici del nord Italia. Tenutosi dal 14 al 25 maggio 2012, evidenziò una considerevole ed appassionata partecipazione dei 27 allievi, gruppo impreziosito dalla presenza di due rappresentanti femminili.Lo seguirono quello napoletano in giugno e quello romano in ottobre, che fu impreziosito da una brillante pubblicazione, curata da due corsisti, Raffaele Giannetti e Paolo Ergottino, che realizzarono un vero e proprio diario delle lezioni, corredato di fotografie, argomenti e identikit dei partecipanti, che spaziavano da dirigenti di società di settore giovanile e calcio a 5 a collaboratori di club professionistici, a dimostrazione che il corso di collaboratore della gestione sportiva costituisce un approfondimento utile non soltanto per chi opera in categorie Lnd ma anche per chi si cimenta con realtà ‘pro’. Dopo aver toccato le tre principali città italiane, in modo da ‘coprire’ tutte le aree geografiche nazionali, fu il momento dell’approdo nelle altre regioni (compreso la Liguria-Genova), i cui Comitati Regionali hanno manifestaato particolare interesse ad ospitare le lezioni. Il mondo dilettantistico, peraltro, deve considerarsi la terra del campanile, dei derby ‘strapaese’, per cui è immaginabile che, anche nelle sedi periferiche, la partecipazione sia destinata a rispecchiare le medie realizzate nelle prime tre edizioni di cui sopra.L’importante riconoscimento, da parte dell’ordinamento federale, mediante la previsione della figura del collaboratore della gestione sportiva nel Regolamento della Lega Nazionale Dilettanti ed in quello dell’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi, ha costituito il primo fondamentale passo per la categoria, cui, tuttavia, seguiranno altri obiettivi. E’ allo studio, infatti, la possibilità di prevedere, per i soggetti iscritti all’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi, nella sezione riservata ai ‘collaboratori della gestione sportiva’, una forma di tesseramento speciale, che consenta a questi ultimi di sfruttare adeguatamente la qualifica conseguita, beneficiando, altresì, di una tutela nell’ordinamento federale, similmente a quanto avviene per gli allenatori dilettanti, nel caso in cui la società non rispetti gli impegni assunti all’atto della costituzione del vincolo sportivo.In ogni caso, in un momento in cui sempre più spesso si invoca, a fronte della crisi economica che attanaglia il paese, maggiore professionalità nei dirigenti e attenzione nella gestione delle società, il percorso compiuto da LND, Settore Tecnico della F.I.G.C. e dall’A.Di.Se., nella formazione degli operatori in ambito dilettantistico rappresenta un modello di programmazione e di collaborazione virtuosa tra varie componenti federali da cui il calcio non può assolutamente prescindere.Durante le  lezioni il sistema calcio viene analizzato a 360° con cimenti in tutte le materie ed ambiti che abbracciano la gestione delle società sportive dilettantistiche.Oltre alla parte generale, relativa alla struttura ed organizzazione della F.I.G.C., Dirigenti federali, decani del settore ed esponenti di punta dell’A.Di.Se., associazione di categoria che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella riforma, illustrano l’inquadramento del direttore sportivo all’interno della società, unitamente a compiti, prerogative, diritti e doveri dello stesso. Vengono trattati sia temi tecnici, come l’analisi delle partite di calcio e del calciatore, l’organizzazione del settore scouting e del settore giovanile, sia amministrativi, attinenti al marketing ed al fondamentale studio delle carte federali, ‘pane quotidiano’ per tutti i dirigenti. La disamina si allarga poi  ai principi giuridici e fiscali di diritto statuale applicati alle società e associazioni sportive dilettantistiche: forme giuridiche dei sodalizi, responsabilità civile, penale e amministrativa dei dirigenti sportivi, normativa fiscale e in materia di bilanci, natura dei rimborsi spese erogati a tesserati e collaboratori e problematiche tributarie. L’etica sportiva, la psicologia dello sport ed aspetti di comunicazione interpersonale trovano ampio spazio, in vista dell’approvazione di un Codice Etico dei Direttori Sportivi.Per definire spessore e qualità delle lezioni, non c’è tuttavia maniera migliore che riproporre quanto si legge nella pubblicazione, curata direttamente dai corsisti, relativa al corso pionieristico tenutosi a Roma: “Il corso, a nostro avviso, è stato ben organizzato e qualitativamente di ottimo livello. Questo giudizio scaturisce da diverse motivazioni: in primis dagli argomenti trattati e poi dall’altissima professionalità del corpo docenti. In altre parole non si è trattata di una semplice partecipazione ma il corso ci ha permesso di capire e di mettere subito in pratica tutte quelle nozioni spiegate in maniera esaustiva e chiara, affinché potessimo affinare meglio il nostro ruolo con una cognizione effettiva delle procedure tecniche ed amministrative che un buon Direttore deve essere in grado di sviluppare, al fine di possedere una concezione precisa nel ‘gestire’ una società”.

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