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CULTURA

Campochiesa, la magione dei cavalieri Templari

Una delle più affascinanti e tranquille località della riviera ligure, Campochiesa, racchiude un mistero che ancora oggi rimane impresso nella storia: la presenza dei cavalieri Templari.Nella prima metà del XII secolo venne fondata questa piccola frazione di Albenga, dopo il contributo che i suoi cittadini avevano dato per favorire la conquista di Gerusalemme durante le crociate.Alcuni documenti testimoniano che nel 1191 era stata venduta la domus di San Calocero de Pratis o de Campora al vescovo Alnardo di Albenga, situata in regione Calende e più facilmente riconosciuta come Chiesa di San Giorgio. Tale chiesa pare essere stata costruita nel periodo storico riguardante l’arrivo dei Templari.Venne quindi creata una magione, ossia un centro avente l’obiettivo di ospitare pellegrini e cavalieri diretti in Terrasanta.Successivamente, intorno alla dimora dei Templari, iniziò a formarsi un piccolo centro abitato e il luogo prese così il nome di “Campus Ecclesiae”, cioè il campo della chiesa.

La presenza dei Templari nella zona albenganese rappresentò un punto di notevole importanza non solo a livello locale, ma a livello anche europeo.Numerosi documenti notarili, pubblicati dall’avvocato Paolo Accame, dimostrano la veridicità della loro presenza sul territorio di Albenga. Il più antico risale al 5 aprile 1143, un atto in cui una certa Lombarda dichiarò di aver ricevuto 14 lire genovesi dal Templare Oberto per la vendita della metà di un manso collocato nella piana albenganese.

Nel 1194 i Templari decisero di vendere tutti i possedimenti da Finale Ligure a Ventimiglia e successivamente si allontanarono. Le motivazioni di questa loro scomparsa sono tuttora ignote.Campochiesa rimase un Comune autonomo anche dopo questo episodio fino al 1929, quando diventò frazione di Albenga.

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