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Celebrati i 60 anni della sezione alpini di Varazze

Sono stati celebrati, alla presenza del sindaco Alessandro Bozzano e dei primi cittadini del comprensorio, dell’assessore regionale Stefano Mai, del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, dei rappresentanti delle sezioni degli alpini della zona e delle associazioni combattentistiche, i 60 anni della sezione alpini di Varazze durante tre giorni di festeggiamenti che hanno portato molte penne nere nella cittadina rivierasca.

“Ringrazio tutti gli alpini presenti ed ho potuto notare come la gente ami gli alpini”, ha dichiarato il presidente della sezione ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Savona Emilio Patrone, “e proprio in questi giorni la sezione di Varazze compie ben 60 anni. Gli alpini che hanno combattuto la Prima e la Seconda Guerra Mondiale ci hanno indicato il percorso. La sezione è stata fondata nel 1931 e rifondata nel 1958 e voglio ricordare tutti gli alpini che sono passati per la sezione e il sindaco Bozzano con la speranza che ci sia una certa continuità”.

Stessa soddisfazione da parte del primo cittadino di Varazze, Alessandro Bozzano :”Oggi regalo una piastrella agli alpini sulla quale non ho scritto i  motivi per cui ringraziarli perchè sarebbero davvero tanti e voglio ringraziare l’assessore Mai ed il consigliere Vaccarezza senza dimenticare il reduce della campagna di Russia Sassetti e l’avvocato Delfino, figlia di un nostro eroe. Chiedo scusa a Sassetti perchè la civiltà cristiana insegna valori per noi importanti e le emozioni vissute in Russia fanno vedere la vita in modo diverso e noi non siamo stati in grado di mantenere quell’impegno perchè i valori fondamentali vengono quotidianamente messi in discussione. L’eroe Delfino per noi è importante perchè ha avuto il coraggio di salvare alcuni suoi fratelli, anche se considerati nemici perchè diceva che il legame di sangue è più importante degli ordini e gli eroi come Salvo D’Acquisto sono da onorare tutti i giorni”.

“Porto i saluti della giunta regionale e del presidente Toti”, sottolinea l’assessore regionale Stefano Mai, “e voglio dire che oggi sono doverose riflessioni importanti. Ho nel mio cuore un pò di amarezza nel vedere che gli alpini sono sempre meno anche perchè ho svolto il servizio militare in questo corpo che mi ha trasmesso lo spirito di corpo e l’amore per la patria. Gli alpini sono amati da tutti anche perchè ci sono sempre nei momenti di crisi e devono portare avanti i loro valori e trasmetterli ai più giovani”.

“Questa giornata è per me importante perchè mi sento in famiglia”, evidenzia il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, “e posso assaporare le glorie di chi compie il proprio dovere. Il 4 novembre ricorrono i cento anno della fine della Prima Guerra Mondiale e proprio quest’anno capita di domenica così si può festeggiare proprio quel giorno. Ho molto stima e amicizia verso il reduce Sassetti e una delle cose più importanti è che l’ANA rimane l’unico baluardo della testimonianza dei nostri valori fondamentali essendo gli alpini sempre presenti dove c’è bisogno. La preghiera dell’alpino è molto importante perchè spiega la difesa del nostro paese verso chi minaccia la bandiera e la civiltà cristiana perchè se non ci ricordiamo più chi siamo non possiamo accogliere chi viene da fuori e dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e degni di coloro che sono morti per la nostra libertà. Come ho già detto il 4 novembre è festa nazionale e c’è bisogno di voi alpini per ricordare chi fa il proprio dovere”.

“Saluto tutti gli alpini in armi ed in congedo”, espone Fulvio Marengo, rappresentante degli alpini, “e tutti dimostrano che alpini lo si è per sempre”.

“Porto i saluti del presidente e voglio dire che noi da sempre ci battiamo affinchè venga abrogata la legge che sospende il servizio militare. L’associazione è sana e viva e con il Centro Studi di cui faccio parte mi sono recato in Russia per alcune manifestazioni e qui mi sono emozionato molto perchè penso ai nostri soldati durante l’inverno e a coloro che sono tornati congelati senza dimenticare i pochi tornati sani. Le persone del luogo si sono commosse nel vedere gli alpini e ciò mi ha fatto riflettere perchè noi siamo andati in quelle terre come invasori ed ora, per loro, siamo amici e noi ci siamo sempre a testa alta”, conclude il consigliere nazionale Gervasoni.

 

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