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ATTUALITÀ

Ceriale:respinta dal Tar l’offensiva contro il porticciolo

Partita persa, davanti al Tar Liguria, per le associazioni – comitato ‘Tuteliamo Borghetto’, Wwf, Verdi Ambiente e Società, Anpana, Royal Lido Sas e un’altra trentina di ricorrenti, tutti rappresentati dall’avvocato Daniele Granara – che avevano chiesto l’annullamento degli atti di concessione, da parte della Regione Liguria e del Comune di Ceriale, della realizzazione del porto turistico.  Il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, subito contestato dalla Regione, dal Comune e dalla società Nautilus srl quale soggetto proponente, è stato dichiarato inamissibile dai giudici amministrativi che hanno così riconosciuto le ragioni degli Enti autorizzanti.

Associazioni e privati, soprattutto gestori di stabilimenti balneari che temono vengano provocati danni alle spiagge a loro in gestione a seguito della realizzazione del porticciolo, chiedevano l’annullamento della delibera del consiglio regionale della Liguria, che, nel 2014, stabiliva l’approvazione della variante di coordinamento del Piano di tutela paesistica ligure col Piano territoriale della costa, in vigore dal 2000. In tale contesto, venne disposto che i sedimi già destinati alla realizzazione del porto turistico di Ceriale fossero riconvertiti da zona di mantenimento a zona di “trasformazione”, con la possibilità di realizzare attrezzature e impianti. Tale variazione era stato adottata dalla Regione Liguria nel 2011, con una delibera di consiglio che non è mai stata impugnata. Il ricorso – spiegano i giudici del Tar – si riferisce ad un atto successivo, del 2014, che ha approvato una relazione tecnica del settore urbanistica e tutela del paesaggio della Regione; ma le modifiche del regime urbanistico contestate erano state adottate 3 anni prima, correttamente pubblicate sia sul bollettino regionale e rogolarmente affisse all’albo pretorio del Comune di Ceriale, prima di entrare in vigore.

“Ne deriva – si legge nella sentenza pronunciata dai giudici amministrativi – l’inammissibilità del motivo proposto per l’annullamento dell’atto consiliare del 2014, in quanto è mancata ogni opposizione in giudizio agli atti che i ricorrenti ritengono concretamente lesivi, e che vanno soprattutto ricollegati all’atto del 2011”.

Altre censure contenute nel ricorso, che denunciano l’incongruità delle scelte paesistiche della Regione Liguria e del Comune di Ceriale, non sono state tenute in considerazione in quanto il Tar si occupa solo di questioni di legittimità non di merito di politiche paesaggistiche ed urbanistiche. Le spese di giudizio sono state compensate tra tutte le parti per la complessità delle questioni trattate e per il lungo iter del procedimento.

E d’altronde non si può non fare mai nulla; se non si fa’ si viene contestati perchè non si è fatto e si si fa’ si viene contestati lo stesso perchè non si è fatto! Il turismo, se si vuole attuare una politica a favore dell’economia turistica, richiede anche interventi di grande respiro per rimanere al passo con la domanda e con l’offerta, ne va’ anche dello sviluppo economico e delle possibilità di impiego!

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