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ATTUALITÀ

Comunicazione e comportamento

Come cambiano comunicazione e comportamenti E’ legittimo chiedersi se il linguaggio e il comportamento non siano le due facce di una stessa medaglia. La lingua, la comunicativa, permettono lo scambio di pareri, informazioni tra persone. Importante comprendere come il linguaggio, può evolvere, come il significato delle parole può cambiare. Una lingua nasce, cambia in continuazione, si rinnova, si adegua alle nuove esigenze, al mercato, in particolare la lingua nell’era dei social, su ovvia spinta dei giovani. Emblematico il cambio di stile dalla 1a Repubblica, dal politichese, per arrivare al linguaggio dell’attuale Parlamento. Nella 1a Repubblica si poteva attaccare, colpire, no trascendere. Il linguaggio è cambiato, perché sono cambiati i politici. Una volta chi arrivava a Roma era a livello culturale ed economico medio-alto ora si è avuta una caduta. Dopo tangentopoli sino ad oggi, il cambiamento è aumentato. Non nascondiamoci dietro l’ipocrisia, il potere al popolo, va bene, ma non vuol dire involuzione, turpiloquio, urlare. Pochi politici laureati, come tutta la classe dirigente ha in assoluto pochi laureati e di livello scadente, svalutato. La vecchia politica (DC, PCI, PSI, MSI) usavano toni e gesti pesanti da palco elettorale, offensivi, taglienti sì ma senza scendere, a livello da osteria, a livello di postribolo (Favola gallo aquila). Il linguaggio politico è sceso di grado, come in casa e a scuola, prevale la non cultura, che privilegia l’insulto al dialogo, urlare per essere più convincente, per un facile consenso. Retaggio forse del ’68, dopo il 6 politico, si è abbassato il livello in ogni categoria. Ora si usano scorciatoie, slogan alla ricerca del consenso emotivo, è crisi, decadenza dell’intera società dal pensiero al linguaggio, al comportamento, gridare dar via libera a impulsi deteriori fino all’aggressività. Chi urla sa e dimostra di non avere più argomentazione a sostegno della propria tesi. Il degrado di scuola, famiglia, politica, comunicazione è stato sdoganato da Social, Radio, Tv, Giornali, quando non si sa più che dire, arriva il turpiloquio. Nella comunicazione è invalsa l’abitudine per dare tono, colore allo spettacolo usare parolacce, immagini porno, quando sono deboli i temi, le battute. Attenti però uno può sentire, guardare, fotografare, comunicare è giornalismo, giudicare è già un’altra cosa certamente più impegnativa, non da tutti. Dalle parole ai fatti; dopo il linguaggio involuto ed offensivo, attacchi e aggressioni fisiche, sono all’ordine del giorno specie per personale docente e sanitario. Un aiuto concreto, una esperienza positiva, senza clamore è arrivata ai Medici dagli Alpini in congedo a Pordenone che si sono offerti di sostenere la guardia medica nei posti isolati con funzione di deterrenza, per allertare le forze dell’ordine che restano deputate alla sicurezza. Con l’estate, altro segnale, mantenere una immagine decorosa, adeguata al servizio che si rappresenta, non adeguata per sé, ma per gli utenti che ci stanno davanti (uffici, bus , taxi), senza riferimenti a marca o colore ; divisa no, ma neanche canottiera, bandana e ciabatte.

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