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Consiglio comunale monotematico a Savona sulle politiche sociali

Si è concluso con una sorta di “fumata grigia” la seduta monotematica del consiglio comunale di Savona richiesta da un quinto dei consiglieri per fare il punto della situazione sul settore delle politiche sociali in relazione ai tagli messi in atto dall’amministrazione del sindaco Ilaria Caprioglio.

Si è trattato di un consiglio comunale straordinario nel quale sono state invitate le associazioni e le realtà cooperative del terzo settore: ognuna di queste è potuta intervenire per circa cinque minuti. Le associazioni che fanno parte del Forum del Terzo Settore, in particolare, hanno chiesto al primo cittadino savonese spiegazioni in merito alle scelte politiche dell’amministrazione.

La seduta si è conclusa in maniera relativamente positiva: pur dichiarandosi “insoddisfatte delle risposte del sindaco”, ritenute evasive, le associazioni hanno apprezzato la volontà del sindaco di aprire al dialogo e in particolare l’intenzione di convocare un tavolo con i rappresentanti del Terzo Settore per la creazione di un piano per il welfare di durata biennale.

“Sappiamo bene cosa significa dover far quadrare i bilanci, tocchiamo con mano ogni giorno nelle nostre associazioni quanto è difficile”, ha dichiarato Marco Berbaldi, presidente della società di servizi della Caritas diocesana,”ma crediamo sia giunto il momento di un governo unitario della città. L’equilibrio finanziario non cancella i bisogni delle fasce deboli, sottrarre oggi un euro al sociale significa domani spenderne tre in salute e sicurezza. Vogliamo capire quale sarà il modello della città e quale posto occupano le persone più deboli in questo modello”.

“Abbiamo avuto per molti mesi un assessore al sociale che non era all’altezza del ruolo”, ha sottolienato la consigliera di minoranza Cristina Battaglia, “e questa è una responsabilità gravissima. Sceglierla è stato un errore. Per mesi a lei si è sostituito Montaldo e non abbiamo potuto parlare di questi temi. Anche noi dell’opposizione non siamo riusciti ad urlare abbastanza forte le ragioni degli ultimi. Finalmente oggi riusciamo. Il bilancio non è ancora approvato e quindi forse siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Sono felice che ora le deleghe al sociale le abbia il sindaco, perché in questo modo potrà prendersi le responsabilità delle scelte”.

La risposta del sindaco ed assessore alle politiche sociali ad interim Ilaria Caprioglio non si è fatta attendere :”Concordo sul fatto che i soldi nel sociale non sono spesi ma investiti, ma  per spenderli bisogna averli. So benissimo che dietro i tagli ci sono delle famiglie e alcune di queste prima di essere sindaco le frequentavo dato che ero nel collegio dei probiviri della Amali. Però purtroppo quello che noi vogliamo fare talvolta si scontra con le risorse che abbiamo per farlo. Non voglio ricordare i 14 milioni di disavanzo, però non possiamo scordarci che esistono: davanti a un ostacolo simile o dichiari dissesto o trovi il modo di ripianare come stiamo cercando di fare noi, ponendo il bilancio in sicurezza e i tagli che abbiamo fatto sono talmente impopolari che soltanto un folle li farebbe volontariamente, soprattutto se avesse alternative come alzare le tasse, ma per noi non è stato possibile perchè molte erano già al massimo, quindi non restava alternativa. Non l’abbiamo fatto a cuor leggero, senza pensare quello che c’era dietro i numeri”.

“Ora voglio analizzare con voi i singoli tagli fatti nel sociale, i servizi rimasti inalterati e quelli ridimensionati”, ha proseguito il sindaco, “e in quanto assessore ad interim mi assumo la responsabilità di questi mesi, che però non credo siano stati sprecati. Mi scuso se le associazioni si sono sentite poco coinvolte nel dialogo e procederò come ho fatto con la cultura con tavoli che coinvolgano i vari soggetti nei quali pianificare su base biennale e visto che in questi mesi si è parlato solo di tagli, voglio sottolineare i nuovi progetti messi in campo o che entreranno a regime nel 2017. Come ‘Una famiglia per una famiglia’ che fu ideato ed inziato dall’assessore Isabella Sorgini (Isabella Sorgini era l’assessore alle politiche sociali di Savona durante l’amministrazione Berruti). Quando lo scoprii mi colpì in positivo e sono felice che parta nel 2017. Per quest’anno i progetti nuovi sono in tutto sette. Sono piccole gocce nel mare dell’emergenza, ma sono qualcosa”.

Il sindaco Caprioglio ha poi proseguito ad elencare i nuovi progetti che partiranno quest’anno e le ragioni che hanno portato la sua amministrazione a rivedere le tariffe di mense e asili, scatendando tra i banchi della minoranza e del terzo settore qualche malumore, ma ricordando anche come alcune fasce di reddito oggi paghino meno rispetto alle tariffe presenti in precedenza.

“Dei tagli in questi mesi si è parlato tanto, mentre ritenevo non si fosse fatta a sufficienza un’altra cosa ovvero illustrare i nuovi progetti”, ha ricordato il sindaco, “ed io per questo ho deciso di concentrarmi sull’illustrare quelli. Comunque, ora che ho la competenza sul Sociale, intendo impostare un lavoro condiviso con le associazioni”.

La parola è poi passata a Marco Ravera, che ha elencato diversi episodi in cui l’assessore Cristina Bellingeri non ha risposto alle richieste lasciando il compito all’assessore Montaldo o al dirigente Ziliani e ha proseguito dicendo : “Mi lascia perplesso che nessuno di loro abbia sentito l’esigenza di intervenire oggi su un tema così sensibile. L’invito che faccio, e Ripamonti mi odierà, è ragionare sul capitolo della Sicurezza, uno dei meno tagliati”.

“Oggi ho sentito tante cose, ma i numeri dicono altro”, ha evidenziato l’assessore al bilancio Montaldo, “e voglio ricordare che il bilancio di previsione 2016 prevedeva già un taglio sul sociale di oltre mezzo milione di euro, quindi questo problema va avanti da un bel po’. E per molto tempo si è tenuto in piedi il tutto vendendo i gioielli di famiglia”.

“Voglio spostare la discussione dai numeri ai temi politici. Non ho mai amato i consigli monotematici, non ci danno la possibilità di fare uno scatto in avanti e dare risposte”, ha sottolineato l’ex assessore ed ora consigliere di minoranza Paolo Apicella, “però oggi le associazioni del Terzo Settore non sono venute qui a chiedere i numeri o risposte sui numeri. E’ soprattutto venuto a chiedere che il Comune si riprenda quel ruolo che gli compete. E non voglio che si dica che Isabella Sorgini ha fatto un buon lavoro perché aveva i soldi e Bellingeri no. Il sociale non si fa solo con le risorse, ma l’ex assessore Sorgini ha creato soprattutto un modo per confrontarsi e dare all’amministrazione la responsabilità delle scelte politiche condividendole con il settore nel momento in cui ha istituito e portato avanti il patto per la scuola o quello per la casa.  Oggi alle associazioni è piovuto un bilancio dall’alto e nessuno di noi se l’è mai presa con l’ex assessore Bellingeri né ha mai fatto polemica con lei perché siamo consapevoli delle difficoltà che vive il Comune, ma nessuno si è mai permesso di lasciare da solo l’assessore ai servizi sociali. Non chiediamo soldi o risposte sui capitoli economici, ma vogliamo risposte sul modello di città che vorremmo contribuire a portare avanti”.

“Non posso permettermi di dare giudizi”, ha evidenziato Davide Pesce, esponente del Cesavo e portavoce del Forum savonese del Terzo Settore, “ma voglio essere positivo ed ho apprezzato l’autocritica del sindaco e la disponibilità dell’assessore Montaldo nel mettere i primi soldi che saranno disponibili sul sociale. Ho apprezzato il dibattito anche se dai banchi della maggioranza ho avuto poca soddisfazione. Sono ottimista, ma le risposte sono più importanti e le urgenze sono più gravi e voglio ribadire che non siamo soddisfatti della risposta del sindaco ma vediamo un inizio di discorso senza mai abbassare la guardia. Noi ci aspettiamo comunque un atto concreto il 28 marzo nel bilancio che dovrete approvare”.

“Sono contenta di questa apertura. Ci sono ovviamente delle criticità ma il sociale sta tenendo, e ci sono nuovi progetti. Abbiamo dovuto mettere in sicurezza la struttura comunale dal dissesto, ora iniziamo a dialogare”, ha concluso il sindaco Caprioglio.

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