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“Corpi senza peso” Ilaria Caprioglio presenta il suo libro

“Ho deciso di presentare questo libro in questa giornata dedicata alla lotta contro i disturbi alimentari, giornata che è stata voluta da Stefano Tavilla dopo aver perso sua figlia a causa di un arresto cardiaco dovuto alla bulimia”, ha dichiarato Ilaria Caprioglio, sindaco di Savona e autrice del libro “Corpi senza peso” che tratta dei disturbi alimentari, e Giulia, la figlia di Stefano Tavilla decide di curarsi ma le strutture sono troppo poche e viene perciò seguita a Quarto da una psicologa stagista, che dovrà smettere di vedere alla fine dello stage di quest’ultima. Giulia ricade nella malattia e finalmente trova un centro adatto al suo caso ma viene messa in lista d’attesa ed è proprio in lista d’attesa che perderà la vita. Io mi sono ammalata di anoressia a circa 20 anni perchè vi era in me il desiderio di controllare tutto ed ero insicura. Subisco in silenzio un tentativo di violenza sessuale e per fortuna la mia storia con l’anoressia dura poco, ma voglio dire che la bulimia è più insidiosa dell’anoressia perchè è invisibile agli occhi della società e la persona bulimica non controlla nulla ed arriva, in casi estremi, a cercare il cibo nella spazzatura o a cibarsi di cibi ancora surgelati. La mia rinascita è stata la scrittura autobiografica e ho anche scritto per uscire dal lutto della perdita di mio padre mentre ero in attesa della mia terza figlia. Anni fa era stato affisso per le strade un manifesto raffigurante una modela anoressica che ha fatto molto male perchè ha suscitato in alcune ragazze il desiderio di emularla ed è stata proprio una ragazza malata a raccontarmi la storia di Stefano Tavilla e della figlia Giulia ed insieme abbiamo creato l’associazione “Mi nutro di vita” per sensibilizzare i giovani ai disturbi alimentari. Ho scritto altri libri che trattano di disagio giovanile come, ad esempio, il cyberbullismo, l’alcolismo tra i giovani e l’abuso della sessualità. Le problematiche legate al cibo sono ingigantite dalla pressione mediatica e troppo spesso i genitori non mettono paletti ai figli e voglio ribadire come, tra i giovani, manca il senso del sacrificio per ottenere le cose e di come essere diversi comporta l’esclusione dal gruppo. La cultura della differenza apre le porte al rispetto verso se stessi e gli altri e anche gli adulti sono troppo spesso modelli incoerenti per i figli tanto da arrivare a tenere sui social network dialoghi dell’odio. Il libro mette a confronto storie di ragazzi malati e la storia di uno piscologo che li segue, il quale ribadisce come sia importante anche un lavoro con la famiglia del soggetto malato. L’età in cui queste malattie colpiscono si è notevolmente abbassata, tanto da vedere bambine di 8/9 anni malate di anoressia e una causa di ciò può essere l’adultizzazione precoce e l’assuefazione alla vista di donne nude nelle pubblicità in cui ci imbattiamo ogni giorno. Il cibo non è una consolazione e troppo spesso i genitori vogliono figli perfetti senza capire che l’esperienza della sconfitta è importante e voglio ricordare le parole di Pasolini che diceva di essere contento di essere un perdente. Troppo spesso, dopo le cure, le persone vengono emarginate perchè ritenute pazze. La sessualità di oggi è troppo spinta e sono sempre di più gli adolescenti che usano il Viagra per paura di fallire. Sono convinta anche che per i giovani non vi sia alcuna differenza tra il mondo del virtuale e il mnondo reale”.

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