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Crollo del viadotto Morandi, ancora incertezze

Non è ancora certo il bilancio delle vittime del crollo del viadotto Morandi, sul Polcevera, a Genova; il numero dei morti accertati, dei quali uno si è spento in sala operatoria, si attesta a ventisei, compreso un bambino, ma i Vigili del Fuoco ipotizzano che più di trenta persone possano essere decedute a causa del crollo.
Tra autovetture ed autocarri, i soccorritori, che stanno lavorando indefessamente ed instancabilmente, contro il tempo, contro il possibile umano, hanno rinvanuto, incastrati tra le macerie, circa 35 mezzi. Due autisti di tir, un croato ed un bulgaro, sono precipitati  ma sono miracolosamente sopravvissuti, sono usciti dai loro mezzi e hanno iniziato persino a dare una mano ai soccorritori. Ricordiamo ancora, tra i miracolosamente sopravissuti, lo sportivo savonese Davide Capello.
Il viadotto Morandi sovrasta il quartiere di Certosa. Per fortuna il pilone che ha ceduto, trascinando con sè due campate, sussisteva nell’alveo del torrente in una zona non densamente popolata. All’ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena, il più vicino, è stata allestita l’unità di crisi. Nella zona del crollo sono state evacuate 440 persone ma potrebbero essere sfollati altri residenti essendo ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. Lo rende noto il Comune di Genova. La Protezione Civile del Comune di Genova ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è monitorata costantemente.
Oltre alle parole di conforto e di speranza dell’Arcivescovo di Genova, Cardinal Angelo Bagnasco, giungono le dichiarazioni di esperti che rammentano le opposizioni pretestuose al progetto della cosiddetta “gronda”, non ancora realizzata, che ha lo scopo di incanalare la viabilità autostradale  ed avrebbe alleggerito il traffico sul ponte, se non ne avesse addirittura superato l’utilizzo. Ma ora è il momento di pensare ai soccorsi ed al ripristino e non alle polemiche e neppure alla ricerca dei colpevoli, se ci sono.

“Tutto il ponte Morandi andrà demolito con gravi ripercussioni al traffico e problemi per i cittadini e le aziende.Un ponte del genere non crolla né per un fulmine, né per un temporale, vanno trovati i colpevoli” Così si è espresso il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi pomeriggio a Genova nella sede della Protezione civile.

Le difficoltà del domani sono tutte concentrate sul ripristino della viabilità, con la necessità di sopperire alla mancanza di quello che era il fondamentale “giunto” del sistema di comunicazione stradale genovese e nazionale, col passaggio di container, di turisti, di pendolari.

 

 

 

 

 

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