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ATTUALITÀ

Crollo del viadotto Morandi: lacrime e prime polemiche

Purtroppo si aggrava irrimediabilmente il bilancio delle vittime per il crollo del viadotto Morandi, a Genova. Si contano in 37, al momento, le persone che hanno perso la vita, tra cui un bambino di 8 anni e due minorenni di 13 e 16 anni. I feriti in “codice rosso” sono 16.

Le reazioni sono forti; il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, chiede l’azzeramento dei vertici di Autostrade per l’Italia; del seguente tenore il post da lui pubblicato su Facebook: “Sono passate nemmeno 24 ore dalla tragedia che ha colpito Genova, e come tutti ho ancora negli occhi quelle terribili immagini del crollo del ponte Morandi . Lo voglio ribadire con ancora più forza: chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito. I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro” Il ministro dell’Interno, Salvini, afferma di aver transitato sul ponte “…migliaia di volte però adesso da cittadino italiano farò di tutto per avere nomi e cognomi dei responsabili passati e presenti perché è inaccettabile che in Italia si muoia così».

La procura di Genova ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti, con la volontà di accertare le cause di “una tragedia immane e insensata”, secondo quanto dichiarato dal Procuratore Francesco Cozzi. I soccorritori , dai Vigili del fuoco, agli uomini della Protezione civile agli appartenenti alle forze dell’ordine hanno lavorato tra le macerie, come già abbiano scritto, contro il tempo e contro i limiti delle possibilità umane, in cerca dlle vittime e di eventuali sopravvissut; le operazioni sono continuate per tutta la notte e proseguiranno anche nella giornata di oggi. I vigili del fuoco hanno individuato tre punti di scavo e si stanno muovendo lungo l’asse del ponte precipitato.

Continuano a giungere a Genova giornalisti e troupe televisive dall’estero, anche da fuori Europa, per seguire gli eventi successivi al crollo del viadotto della A10.

Autostrade per l’Italia” aveva comunicato che sulla struttura, risalente agli anni ’60, erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, “era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione”. Lo si legge in una nota diramata poco dopo il crollo sull’autostrada A10 a Genova, in cui si afferma che Il crollo è “per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all’attività di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire che potesse accadere”,  così si era espresso il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia, Stefano Marigliani, sottolineando che “assolutamente non c’era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso”. Il ponte è una struttura “dal punto di vista ingegneristico molto complessa: da qui la moltitudine di controlli”. Ma, insiste Marigliani, “nulla è emerso che facesse presagire” un evento così disastroso. Anche da parte di esperti, come si è visto in “Speciale TG1 di ieri sera, 14 agosto, viene attestato che il viadotto Morandi era monitorato in continuazione; “I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”, così, ancora, da parte di Autostrade per l’Italia. Ma un secco “Non risultano lavori in corso sul ponte“, viene dichiarato da Angelo Borrelli, presidente della Protezione Civile, in conferenza stampa.

I progetti alternativi, come la famosa e contestata “Gronda”, ritornano di grande attualità, sperando che coloro che adesso rovesciano improperi sui social non siano gli stessi – ed in parte lo sono e siedono anche sugli scranni del Governo – che, nel 2013, avevano scritto:

Ci viene poi raccontata, a turno,  la favoletta dell’imminente crollo del Ponte Morandi, come ha fatto per ultimo anche l’ex presidente della Provincia – era Alessandro Repetto n.d.r. – il quale dimostra chiaramente di non avere letto la Relazione conclusiva del dibattito pubblico, presentata da Autostrade nel 2009. In tale relazione si legge infatti che il Ponte “…potrebbe star su altri cento anni” a fronte di “…una manutenzione ordinaria con costi standard” (queste considerazioni sono inoltre apparse anche più volte sul Bollettino degli Ingegneri di Genova)“.

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