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Dentro alle Istituzioni Sportive – Torneo Beppe Viola-Città di Arco: si chiude!

Spesso si dice che tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile. Ma non sempre è così. Dopo le dimissioni del manager sportivo Benedetti infatti è rimasto un vuoto incolmabile nell’organizzazione del più importante torneo internazionale calcistico giovanile Under 17 d’Italia e forse d’Europa.Preoccupante il silenzio della Federazione che pare non nutra nessun interesse a dare continuità ad un evento di tale portata.«Marco Benedetti mi ha detto che non ha più intenzione di proseguire con il suo impegno di presidente del comitato organizzatore del torneo Beppe Viola». A confermare indiscrezioni che da tempo giravano negli ambienti calcistici della «Busa» e non solo è proprio il presidente dell’Arco Roberto De Laurentis. «Nei giorni scorsi ha rimesso il mandato. Io sono il vicepresidente del comitato ed ora si penserà al da farsi. Guarderemo quali risorse abbiamo all’interno della società Usd Arco 1895 e faremo le nostre valutazioni». Per quale motivo Benedetti abbia lasciato lo si poteva anche immaginare. «Tre anni fa, al momento di prendere in mano l’organizzazione del torneo lui aveva specificato che l’avrebbe fatto per 3 anni. E così è stato. Ha lasciato per sconforto, per stanchezza, per la fatica che si fa nel mettere insieme e gestire un evento così grosso e stressante». In una piccata intervista che aveva concesso all’Adige lo scorso marzo, un paio di giorni dopo la conclusione della manifestazione, Benedetti aveva fatto capire la sua grande delusione per una sorta di mancata considerazione, se non addirittura boicottaggio, da parte della Figc nazionale. C’è anche questo dietro il suo abbandono?
È innegabile che ci siano problemi con la Figc. Gli fanno organizzare il Beppe Viola quando si fermano i campionati per far giocare la Nazionale. È chiaro che i giocatori migliori non vengono qui bensì ai raduni azzurri. È giusto dire che non c’è grande attenzione a tornei come il nostro o il “Viareggio”. Questi purtroppo sono i meccanismi della Fgc. Poi c’è anche un problema di scarso interesse locale. Mi riferisco alla gente, ai tifosi del calcio. Com’è possibile che alla finale in streaming ci siano 100mila persone collegate via internet e appena 200 sugli spalti, di cui la maggior parte nemmeno della nostra zona? Anche su questo serve una riflessione. Non ne ha fatto però solo una questione di risorse economiche. Il Beppe Viola costa 120 mila euro, quasi come tutta l’annata della società Arco, con il fatto che se uno sponsor sostiene il torneo poi non può più dare un contributo per l’attività tradizionale».
cosa succederà ora? Come si vede, sul piatto ci sono tante questioni su cui va fatta una riflessione. Il Beppe Viola ha 48 edizioni alle spalle, sarebbe un peccato non arrivare alle 50 quando ne mancano solo due.
C’è effettivamente questo rischio, però. In questo momento una risposta sicura non ce l’ha nessuno in mano. Potrebbe sdoppiarsi proprio De Laurentis e gestire sia società che torneo. «Io l’avevo già detto 3 anni fa che avremmo potuto organizzare il torneo anche senza ricorrere agli esterni – ha risposto interpellato sull’argomento. Come presidente mi impegno fare una proposta ma prima serve una riflessione a 360 gradi considerando anche le implicazioni verso l’esterno. È innegabile che un torneoo internazionale come il Beppe Viola dia grande lustro a tutto il nostro territorio». Il suo è un appello ad enti pubblici, società controllate e InGarda. Occorre insistere sul di un marketing territoriale che ha sempre funzionato bene, perché negli anni ha portato grandi squadre straniere, espressione di territori importanti». Anche in comune è arrivata la questione del Beppe Viola.La notizia che rischi di non svolgersi più,  ha colto di sorpresa anche il sindaco di Arco, Alessandro Betta.Il primo cittadino ha subito annunciato che porterà il caso in giunta nella speranza che la politica riesca ad individuare almeno la strada giusta da intraprendere. Anche se, di primo acchito, Betta ha lanciato la proposta di riunire intorno ad un tavolo la dirigenza delle tre società calcistiche della città, ovvero Arco, Stivo e Baone, in modo che si possa provare a costruire un direttivo in grado di portare avanti una manifestazione così prestigiosa come il Beppe Viola. Ma al di là della contingenza, la mancanza di alternative valide alla presidenza di Marco Benedetti finisce per suscitare un ragionamento di più ampio respiro. “Purtroppo è un triste segno dei tempi: se al senso di comunità si sostituisce l’individualismo spinto, non può che andare a finire come sta andando a finire per il Trofeo Beppe Viola”: così si è espresso il sindaco.

Che questa triste conclusione fosse nell’aria lo si sapeva. D’altronde se nessuno più giovane e con più entusiasmo si fa avanti, tutte le manifestazioni tradizionali e rinomate che portano il nome di Arco in giro per l’Italia, se non per il mondo, sono destinate a morire.

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