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ATTUALITÀ

Distrutta la lapide al forte della Madonna degli Angeli

Episodio grave, risultato, può essere, di rigurgiti neofascisti, ma ancor più di rigurgiti di imbecillità, forse ancora più gravi di quelli, in questi nostri anni di diffusione di ignoranza, di offuscamento della coscienza civile, di procurato oblio di chi siamo e per cosa lo siamo, di revisionismi in malafede, l’oltraggio portato alla lapide che ricorda, o meglio ricordava visto che è stata distrutta, i sette fucilati del 27 dicembre 1943, in questo anno in cui ne ricorre il settantacinquesimo, al forte della Madonna degli Angeli. Così l’ANPI, in un documento condiviso, durante una riunione presso la sede dell’istituto Storico della Resistenza, dai gruppi antifascisti e democratici:

“La distruzione della lapide che ricorda i sette antifascisti fucilati per rappresaglia il 27 dicembre 1943 nel Forte della Madonna degli Angeli è un episodio di eccezionale gravità, che offende la memoria di chi ha sacrificato la vita per la liberazione dal nazifascismo e per la costruzione di un’Italia democratica.

Chiediamo una ferma condanna del fatto da parte delle Istituzioni, a partire dall’Amministrazione Comunale, perché questo vile gesto non colpisce solo una parte politica, ma tutti i cittadini che si riconoscono nei principi della Costituzione repubblicana e che le Istituzioni sono chiamate a rappresentare e tutelare.

Gli antifascisti savonesi non si lasceranno intimidire da simili provocazioni e si impegnano a ricollocare al più presto la lapide nella sua posizione e ad organizzare una manifestazione antifascista unitaria, per riaffermare l’identità antifascista di Savona, città medaglia d’oro della Resistenza”.

Il Gruppo consiliare Pd, per parte sua, con  un post sulla propria pagina Facebook, ha espresso la propria condanna all’atto vandalico contro la lapide che ricorda i martiri del 27 dicembre 1943:

Il gruppo consiliare PD del Comune di Savona condanna gli atti vandalici che hanno portato alla distruzione della lapide alla Madonna degli Angeli che ricorda i martiri del cosiddetto Natale di Sangue del 1943. Gravi i fatti e grande la preoccupazione per il clima che stiamo vivendo a cui riteniamo si debba reagire in modo chiaro e inequivocabile. Saremo uniti insieme alle forze democratiche e antifasciste che con iniziative esprimeranno ferma condanna a questi atti e in maniera piu profonda all’istigazione dell’odio e della violenza“.

E vogliamo ricordare qui i sette fucilati del 27 dicembre 1943, rendendo omaggio alla loro memoria; tra di loro i nomi più noti sono Cristoforo Astengo e Renato Vuillermin, con loro Carlo Rebagliati, Arturo Giacosa, Aurelio Bolognesi, Francesco Calcagno, Aniello Savarese,

Foto da: “Wikipedia”

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