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Donne e diritto alla libertà

Si è tenuto, alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio, delle rappresentanti dell’associazione FIDAPA e di numerosi cittadini, un convegno dal titolo “Donne e diritto alla libertà”.

“Ringrazio la FIDAPA dicendo che evento così sono per me importanti”, ha dichiarato il primo cittadino savonese, “e le combattenti curde sono il simbolo delle donne che combattono contro il terrorismo e per la parità. Occorre riflettere sul dato per cui ogni due secondi, nel mondo, si celebra un’unione con minorenni. Dal 2018 al 2019 il nostro Paese ha perso 6 posizioni nella classifica per la parità dei diritti e per me la cultura del rispetto è molto importante ma occorre farlo con gli esempi. Non apprezzo le quote rosa ma servono per sfondare certi muri”.

Parole simili da parte di Grazia Mura, past president del Distretto FIDAPA :”Sono savonese e la nostra responsabile ha deciso di approfondire questi temi; fare rete tra noi e l’esterno è molto importante per la tutela dei diritti”.

“In certe zone del mondo i diritti sono quotidianamente lesi”, sottolinea Raffaella Femia, “e c’è ancora meno spazio per i diritti delle donne. Nel mondo le donne curde sono molto importanti perché rinunciano a tutto per combattere”.

“Durante l’assedio di Sarajevo sono molte le donne violentate e capiscono che solamente parlando ricevono aiuto”, afferma il giornalista Mimmo Lombezzi, “e su circa 200.000 donne violentate sono andati sotto processo meno dell’1% dei casi con una pensione di 270 euro per circa 800 donne. La maggior parte delle vittime erano musulmane ma anche tra le serbe ci sono state delle vittime”.

“Nel nord-est della Siria c’è stata una liberazione per le donne ed il leader del PKK Ocalan ha pensato a liberare le donne che combattono il terrorismo”, evidenzia la fotografa Linda Dorigo, “e dal 2013 si hanno due referenti di sesso opposto. Le donne libanesi non possono trasmettere ai figli la loro cittadinanza e l’anno scorso le donne iraniane si sono tolte il velo in pubblico per protesta e molte sono state arrestate. Nel 1963 in Iran le donne hanno ottenuto il diritto di voto e nel 1975 l’età minima per le nozze è stata abbassata a 18 anni ma la Rivoluzione di Khomeini l’ha riabbassata a 13”.

“Mi occupo di sociale e più di 43.000 donne si sono rivolte, lo scorso anno, ad un centro antiviolenza ed il 27% di queste erano straniere. Noi avvertiamo lo svantaggio della donna ma nei paesi poveri non è così e la percentuale di donne che si rivolgono ai centri antiviolenza è uniforme tra il nord ed il sud. Il delitto d’onore è stato abrogato nel 1981 e la pornografia online è un problema di questi anni perché crea una dimensione sessuale alterata per la quale occorre uno sviluppo della coscienza sociale. La nostra società si fonda sul maschilismo che parte dalla notte dei tempi ed il danno della reputazione misto ai social è la bomba del secolo; occorre quindi un importante percorso educativo da parte dei genitori”, conclude Luca Mattiucci.

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