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ATTUALITÀ

Due appelli dal Movimento Cinque Stelle regionale

Toti convochi un tavolo permanente che affronti seriamente il tema della disabilità e della non autosufficienza in Liguria e sappia dare finalmente quelle risposte che genitori di pazienti disabili e associazioni di settore attendono da troppe anni a livello di tariffe, gestione dei posti letto nelle strutture e sostegno alle famiglie.”

Così i portavoce del MoVimento 5 Stelle intervengono a margine dell’audizione su disabilità e accreditamento in Consiglio regionale.

“Meno 5% sul budget disabilità dal 2010 ad oggi; 210 milioni investiti sugli oltre 3 miliardi di euro del bilancio sanitario (un vergognoso e misero 0,06%): numeri allarmanti che nel 2018 sono destinati a rimanere tali. Così la vecchia politica negli ultimi anni ha abbandonato a se stessa un settore chiave a livello sanitario e sociale. I ragazzi con disabilità non hanno bisogno di parole e comunicati stampa ma di un sostegno concreto attraverso leggi chiare, tempi certi e un aumento di fondi a tutela dei pazienti e delle loro famiglie, sulle cui spalle oggi ricade il peso dell’intero settore.”
Volenteri riportiamo; rammentiamo comunque che proprie nei tempi recenti, da parte della Maggioranza in Consiglio regionale, inseme con altri gruppi, è stata sostenuta con forza la legge sul “care giver”. Riportiamo inoltre, per chiarezza, il comunicato del 23 dicembre 2015, che si legge sulsito dell’Amministrazione Regionale sull’assistenza ai disabili: ” 5 milioni e 335 mila euro del Fondo per le non autosufficienze 2015 a cui si aggiungono più di 3 milioni per il sostegno a scuola e 260 mila euro per il progetto Vita Indipendente. Così la Giunta sostiene le famiglie
Sono più di 8 milioni e mezzo di euro quelli che la Giunta ha stanziato oggi per aiutare le famiglie con persone disabili.
“Daremo un aiuto concreto – ha detto la vicepresidente e assessore regionale alla Sanità e alle Politiche Sociali Sonia Viale – alle 200 famiglie che assistono a casa i propri cari affetti patologie gravi cronico-degenerative che implicano una condizione di dipendenza totale e assistenza h 24 per bisogni complessi, come i pazienti affetti da Sla”. Oltre ai 5.335 milioni di euro del Fondo per le non autosufficienze, assegnato alla Liguria per il 2015 per il sostegno a casa di disabili gravi, sono stati stanziati anche 3 milioni e 100 mila euro per il sostegno e il trasporto a scuola dei ragazzi disabili. Di quest’ultima cifra, 2.8 milioni di euro sono destinati alle Province e alla Città Metropolitana per l’assistenza ai disabili in tutte le scuole di ogni ordine e grado e nei percorsi professionali; seicentomila euro, recuperati dai fondi per il diritto allo studio, sono invece per i Comuni liguri.
“Abbiamo deciso – ha detto l’assessore alla Scuola e alla Cultura Ilaria Cavo – di destinare 40.000 euro agli strumenti di studio e di integrazione degli ipovedenti dell’Istituto Chiossone”.
La Regione ha anche avviato il progetto sperimentale per la vita indipendente, previsto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Si tratta di 320 mila euro (160 mila già liquidati) del Fondo nazionale per le non autosufficienze, cofinanziato con 100 mila euro dalla Regione. “Crediamo – ha detto Viale – che dall’integrazione delle politiche sociali e sanitarie si possano raggiungere obiettivi importanti per il miglioramento della qualità della vita per le fasce di popolazione più fragili e svantaggiate. Dare gli strumenti e avviare azioni che accompagnino i soggetti affetti da disabilità alla conquista di una sempre maggiore indipendenza attraverso un lavoro e la possibilità di poter vivere in una sede protetta ma in autonomia sono passaggi importanti per migliorare la salute psicofisica dei soggetti deboli, abbattendo anche i costi sul sistema sanitario regionale”. Con la delibera approvata dalla giunta viene individuato all’interno dell’Unità spinale dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (centro di riferimento regionale per la riabilitazione della persona mielolesa) la sede per l’avvio del progetto pilota a livello regionale “Vita indipendente”, con percorsi di dimissioni protette.
Il progetto prevede anche l’attuazione di progetti “abitare in autonomia” (percorsi formativi, inserimento lavorativo, servizio trasporto, alloggi in cohousing, assistenza) nei tre distretti sociosanitari 3 Imperiese, 9 Genova Medio Ponente e 10 Genova Val Polcevera e Valle Scrivia.

Del seguente tenore, invece il comunicato, sempre di ieri, sulla nazionalizzazione del Parco di Portofino:
“La nazionalizzazione del parco di Portofino è realtà. In un paese e in una regione normali sarebbe una buona notizia. Purtroppo questa svolta annunciata si trascina dietro una lunga serie di rischi e punti interrogativi sollevati in tempi non sospetti in commissione dalle associazioni ambientaliste liguri. A cominciare dai fondi, che, col passaggio da regionale a nazionale, rischiano di passare da 1,65 milioni di euro all’anno attualmente stanziati al milione.

Ma non è solo il parco di Portofino sulla graticola. C’è anche il Parco delle Cinque Terre a rischiare i tagli, se il budget complessivo da suddividere su tutti i parchi nazionali rimarrà lo stesso.

Dietro la trasformazione del parco di Portofino in nazionale si nascondono le vere intenzioni del Pd e del governo di cui è azionista di maggioranza, la cui legge “Sfascia-parchi” aprirebbe la strada a vertici dell’ente nominati dai partiti e selezionabili anche senza specifiche competenze, alla caccia in deroga, alle attività estrattive e a nuove possibili urbanizzazioni. Ben vengano la visibilità e le ricadute economiche e turistiche che la nazionalizzazione del parco potrebbe garantire a tutto il territorio, purché ciò non avvenga a discapito del patrimonio ambientale e naturalistico ligure. A Toti e alla Giunta regionale il compito di vigilare su quello che è a tutti gli effetti un attacco al parco di Portofino”.

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