Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

CULTURA

“E’ l’ora per amare parole”

di Gabriella De Gregori

L’operazione concettuale è un percorso che il visitatore deve percorre a ritroso, talvolta passando sulla traccia del pensiero dell’Artista altre volte percorrendo strade diverse ma la meta viene raggiunta il più delle volte: il significato appare chiaro attraverso “l’alfabeto” usato di volta in volta, anche se l’osservatore aggiunge una suggestione nuova che gli deriva dal suo vissuto. L’input che l’Artista offre al visitatore  viene aggirato o complicato dalla visone esterna di chi non ha creato l’opera. In questa occasione abbiamo di fronte delle immagini scelte dall’artista perché sono apparse a lui significative: sia una spazio o una parete. L’altra operazione concettuale è filologica: la parola diventa oggetto d’arte o meglio soggetto dominante e si trasfigura  combinandosi con l’immagine. Il linguaggio si fa criptato talvolta ma la traccia scritta supera il reale e si trasfigura diventando protagonista e attirando l’attenzione dell’osservatore che riesce se non comprendere ma ad entrare nel monologo o discorso stampato, impresso come un qualunque intervento da writer , su quella parte e in quel contesto architettonico piuttosto che l’altro. Un linguaggio che ci stimola a immaginare, a pensare a livelli mentali superiori al banale quotidiano e allo scrivere di uno scrittore di professione. Il legame tra l’immagine e la parola avviene nella suggestione che prova l’Artista nel vedere il mondo che lo circonda. La leggibilità o meno dello scritto diventa quasi secondario, anche se per l’artista rimane il punto di partenza del suo percorso creativo nella creazione di ogni singola opera.

Rispondi