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Finale Ligure, inaugurata la mostra dedicata a Vaclav Havel

E’ stata inaugurata, alla presenza del sindaco Ugo Frascherelli, dell’Onorevole Sara Foscolo, del Senatore Paolo Ripamonti, del consigliere regionale Mauro Righello, dei rappresentanti dei comuni del territorio e di numerosi cittadini, la mostra dedicata a Vaclav Havel che si terrà presso il Teatro Aycardi di Finalborgo fino al 23 febbraio con i seguenti orari : 9.30-12.30/15.30-19.00.

“Ringrazio i presenti dicendo che Havel era un grande uomo”, ha dichiarato il primo cittadino finalese, “ed io, essendo per metà tedesco, sono affascinato dal dissenso del’ex Unione Sovietica. Rivolgo un sincero grazie al Viceprefetto per la sua presenza dicendo che qui si celebra la giustizia e la mostra resterà aperta fino al 23 febbraio”.

Parole simili da parte di uno degli organizzatori dell’evento :”Nel 1978 Havel, residente nell’allora Cecoslovacchia, ha scritto “Il potere dei senza potere” che, ai giorni nostri, potrebbe sembrare anacronistico ma non è così perchè racconta cose universali come il rapporto tra la persona ed il potere e parla di coscienza; quando ognuno di noi non vive in sintonia con sè stesso c’è la menzogna. Questo romanzo parla di ogni tipo di potere, tema universale, ed ognuno di noi, facendo le cose che ha sempre fatto, contribuisce a creare un sistema ma voglio anche ricordare come Havel sia diventato presidente senza spargimento di sangue”.

“La mostra nasce dopo 40 anni dall’uscita del libro”, afferma Ubaldo Casotto, curatore della mostra, “e qua si capisce cosa sia il dissenso. La mostra nasce dopo che io e Maurizio Lupi siamo andati ad un convegno a Praga avente come tema la sussidiarietà ed ha come scopo quello di riscoprire l’uomo che ci ha appassionato 40 anni fa. Havel era solito dire che l’uomo desidera la verità ed il problema della verità e delle menzogne lo abbiamo tutti i giorni poichè vivendo nella menzogna si perde la nostra identità. La nostra voce dell’essere si manifesta come desiderio del desiderio e ci si stanca di vivere mentendo ma considerare l’imprevisto è un modo degno di essere noi stessi. Voglio anche ricordare che è stato proprio Havel a porre fine al Patto di Varsavia e portare il suo paese nella NATO e la cosa pubblica è la cosa che tutti noi amiamo”.

“Il pericolo è che alcuni uomini possano diventare supereroi ed Havel è un uomo normale che ha compiuto gesti eccezionali; le sue opere di poesia e scrittura si sono diffuse nei circuiti underground, spesso illegali nei paesi dell’Est. Il suo libro veniva stampato clandestinamente e letto dagli operai polacchi che capivano cosa scriveva, ovvero la possibilità di non vivere nella menzogna. Il potere è l’attributo che l’uomo ha e questo volume è un classico del dissenso perchè gli operai si riconoscevano in queste teorie. La Primavera di Praga vuole cambiare le cose dall’interno ed è un’utopia ma l’utopia è ciò che toglie la responsabilità alle persone perchè questa viene delegata, appunto, all’utopia. Nei regimi totalitari si vede bene cosa sono le società moderne e senza una cultura non esiste un popolo; samizdat ebbe un importante ruolo per il dissenso soprattutto per quanto riguarda le opere della poesia e della letteratura. Genio è colui che esprime un popolo, s’investe in samizdat perchè gli uomini si rendano conto di cosa hanno bisogno ed il dissenso è un fenomeno culturale poichè senza coscienza non esiste un io”, conclude il professor Sante Maletta, docente di filosofia della politica.

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