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Fiori…alla Riviera dei fiori

Al Concorso floreale internazionale “Villa Ormond in fiore”, che si è svolto a Sanremo, sono state due andoresi a “sbancare”: Miriam Giordano, dell’Istituto Italiano Decorazione Floreale Amatori (IIDFA-EDFA) di Imperia, si è aggiudicata il “Gran Premio Generale Floranga 2018” e Giò Steria è stata insignita del Bronzo per la composizione libera nella categoria “Rally”.

Tema del concorso, dedicato alla composizione floreale, era “Sanremo, Comune Europeo dello Sport”. Miriam Giordano ha convinto la giuria ed ha conseguito il Gran premio generale, l’Oro nella Categoria “il Ciclismo” per la Composizione moderna, il Premio Lidfa e il Premio Daphne’.

Un altro successo per Miriam Giordano e Gio Steria, che da anni ottengono riconoscimenti nei maggiori concorsi nazionali e internazional, come ad esempio l’anno scorso al Concours International de Bouquets del Garden Club di Monaco- Principato di Monaco – . Il concorso di Sanremo, per la prima volta a rilievo internazionale ha visto ben 50 partecipanti di cui 6 provenienti dalla Francia. E chi dovrebbe essere premiato se non chi vive addentro ai fiori della Riviera dei Fiori? – che ufficialmente inizierebbe a Cervo ma siamo vicini! –

Villa Ormond venne fatta costruire da Michel Louis Ormond (1828 – 1901), imprenditore e politico svizzero,che, con la moglie, la poetessa francese Marie Marguerite Renet (1847 – 1925), erano già proprietari, a Sanremo, di Villa Rambaldi. Il devastante terremoto del 1887, danneggiò pure la residenza degli Ormond, che si erano prodigati nel soccorso alle popolazioni colpite, tanto che al dottor Ormond venne conferita, da Re Umberto I, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano, la più alta onorificenza della Casa Reale, mentre il figlio, Louis–Francis, ebbe un attestato di pubblica Benemerenza dal Ministro degli Interni. La famiglia Ormond decise pertanto di edificare una nuova dimora. Della nuova villa si curarono personalmente i proprietari, grazie alle loro conoscenze artistiche. Il progetto venne affidato a Emile Reverdin, architetto ginevrino, rappresentante dello stile eclettico ,autore di varie opere a Ginevra. Secondo il progetto, la nuova villa,  posta al limite alto della collina, doveva fare da cornice e da corona allo splendido giardino all’inglese che avrebbe sostituito il preesistente uliveto, degradando verso il mare. La costruzione, estesa in lunghezza, con solo un piano rialzato su di un ampio piazzale, è raggiunta da sinuosi viali che abbracciavano il parco. Tutto il corpo dell’edificio era percorso da un’ampia terrazza aperta sul magnifico panorama con ripari costituiti, ai lati, da due logge di sapore rinascimentale. All’interno l’atmosfera da cinquecento fiorentino era conferita dai soffitti a cassettoni policromi dei grandi saloni e dallo stile dell’arredamento. In una delle sale fu perfettamente sistemato un camino proveniente dal castello dei Doria di Dolceacqua. Il cosmopolita Ormond fece giungere le pietre per la nuova residenza da una cava dei dintorni di Tolone e i vetri istoriati dalla manifattura di Saint-Gobain. Le decorazioni delle pareti furono eseguite da pittori ginevrini e le tappezzerie tessute a Genova e Lione, copiando antichi modelli di arazzi del rinascimento. Inaugurata nel giugno del 1890, la villa fu frequentata da politici e statisti svizzeri e francesi e da molti artisti tra cui i pittori svizzeri e francesi. Louis Francis Ormond sposò Violet Sargent ed i loro sei figli nacquero nella villa, che restò in possesso degli Ormond sino alla scomparsa, nel 1925, della vedova Marie Marguerite Renet.  La villa fu successivamente posta in vendita. La proprietà destò l’interesse in un benestante svizzero, amico della famiglia Ormond e ammiratore delle bellezze della villa e di Sanremo. Si racconta che, sul finire degli anni ’20, mentre l’avvocato Giovanni Revelli, incaricato di condurre la trattativa di vendita, attendeva davanti alla chiesa degli Angeli, all’angolo con via Marsaglia il cliente elvetico che un contrattempo tratteneva altrove, passasse Vincenzo Asseretto della nota famiglia di floricoltori sanremasca, che, sostando per salutare l’avvocato e saputa la causa della fastidiosa attesa  e del conseguente malumore dell’amico, convenne con lui che fosse vero peccato lasciare ad un privato un così bel parco, in un momento in cui con ogni mezzo si cercava di abbellire Sanremo e di rilanciarla, dopo la crisi post-bellica. Quando fu chiaro che lo svizzero quel giorno non si sarebbe presentato all’appuntamento, i due sanremesi si recarono direttamente nella vicina sede del Comune, allora situata in Piazza Nota, ed esposero all’ingegner Capponi, funzionario comunale, l’idea della possibile acquisizione della proprietà Ormond da parte del Comune di Sanremo. Il fortuito, e per la città fortunato ritardo del probabile compratore, fece sì che che nel 1928  Pietro Agosti (1873 – 1930) ingegnere ed architetto, autore di vari interventi a Sanremo, tra cui la Chiesa Russa, da un anno divenuto podestà di Sanremo, riuscisse a perfezionare l’acquisto della Villa Ormond con il suo vasto parco, sopra e sottostrada, per la cifra di tre milioni di lire. Villa Ormond è oggi sede dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, al quale il Comune di Sanremo l’ha concessa in comodato.

 

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