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I Colori d’Autunno di Giuseppe Gambaretto

Philippe Daverio e Ettore Gambaretto

Ettore Gambaretto, che parteciperà alla rassegna da noi organizzata “Eco della Natività”, mostra di ceramica con soggetto la “Natività”, nell’ambito delle attività promosse con la sua nuova associazione artistica, “Atelier Gambaretto”, è stato protagonista di uno degli incontri di “Arte in Galleria”, che la Direzione del centro commerciale varazzino “Corte di Mare” organizza per introdurre l’arte nelle vita di tutti i giorni , quando la gente fa’ compere: La Collettiva organizzata da Gambaretto, svoltasi fra il 29 settembre ed il 21 ottobre, aveva titolo “I Colori dell’Autunno 2018” ed ha riunito, come sempre alle collettive del maestro, veri apporti di pittura, scultura, ceramica e fotografia. Spiccava forse, al centro della rassegna, proposta anche nel corso del similare evento estivo, la sezione dedicata ad Enrico Andreoli, pittore varazzino, di cui si potevano ammirare una decina di tele prestate dalla signora Paola Vertecchi Pilone, che ne è proprietaria: marine e paesaggi che dimostrano l’apertura di Andreoli ad influssi dei macchiaioli e dell’espressionismo, con note che riecheggiano il pittore svizzero René Auberjonois (1872-1957), come pure si nota nell’opera di un altro grande pittore varazzino, Guglielmo Bozzano, quasi che l’ombra del maestro svizzero, secondo solo a Ferdinand Hodler, in patria,per la pittura moderna, plani su Varazze…ma sono prossimi anche richiami a Eso Peluzzi, con un piglio, però, più ironico e vivace, con una verve più caricaturale, che rammenta in qualche occasione il belga James Ensor, con colori brillanti e densi…

Ospite quasi fisso delle collettive organizzate da Gambaretto è il decano albisolese Emilio Beglia, con le sue vedute liguri fra impressionismo e naif; ospiti fissi anche I fotografi Mirco Colombo e Giuseppe Di Terlizzi: Colombo è il fotografo-pittore che, sorprendentemente, riesce a produrre immagini pittoriche attraverso la sola fotografia mentre Di Terlizzi modifica la fotografia attraverso la pittura…

Maria Pia De Micheli coi i suoi colori abbacinanti e le sue simbologie arcane sembra in antitesi con la  contemplazione del paesaggio serena e lirica di Silvia Ragazzini Martelli.

Maura Arena riporta, negli acquerelli, le note liriche delle sua sensibilità di poetessa mentre Mariella Relini si conferma una maestra dell’astrattismo, con i richiami che già avevamo colto in suoi lavori, ai “tachistes” Fautrier e Bazaine.

Emanuel Venier ama invece il cammeo d’altro tempo, che ci ripropone con fantasia ed originalità, mentre Sylvie Trèsor ci porta in un mondo onirico in cui suggestioni della realtà di sovrappongono ad immagini simboliche in visioni intriganti in cui aleggia un coinvolgente mistero. Rosalina Collu, come ben spiegava il commentatore della mostra Marco Pennone, richiama, con suo disegno vivace, nel mondo del fumetto mentre Laura Gelli richiama, talvolta, le immagini seducenti di Eliano Fantuzzi, talvolta i manifesti pubbblicitari artistici di un tempo, dalla grafica che è, senza rinunciare ad un particolare lirismo ed a richiami arcani…Giò Venturi, scultore di solide basi,non rinunciava a sorprendere il pubblico con sperimentali esempi di arte digitale…a dimostrare che nell’arte si è sempre giovani, mentre Emilia Ostuni ha proposto maschere fantasiose, Diana Beciana ha attratto l’attenzione con catturante bigiotteria ed una toccante “Annunciazione” della scomparsa Marie Marguerite Dutto ha richiamato il sempreverde fascino della pittura classica.

Ettore Gambaretto, con lavori suoi e del padre Giuseppe, ha presentato espressioni di una vena baroccheggiante ed arcaicizzante, con risvolti moderni, che approda ad Albissola, negli anni mitici, e che ben si inserisce in una tradizione che va da Adolfo Wildt sino a Sassu ed a Porcù.

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