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ATTUALITÀ

I PIATTI DELLA SAGRA DEL PESCE, EDIZIONE 2016

di Giorgio Siri

E’ in corso al Circolo degli artisti, Pozzo Garitta, ad Albissola Marina, sino a domenica 10 aprile, nel quadro delle manifestazioni per il sessantesimo del Circolo, l’esposizione dell’edizione per il 2016 dei piatti della “sagra del pesce” ; evento tutto albissolese, sia per il soggetto legato alla ricorrenza, che rammenta il carattere rivierasco e marinaro, retaggio tradizionale delle Albisole, sia per l’apporto originale e appassionato che i diciannove artisti partecipanti hanno saputo immettervi, nella scia dell’altrettanto insigne tradizione della produzione ceramica. Non escluso, nella rassegna, un soffio di nostalgia, evocato pure dall’illustrazione della locandina – un’istantanea in cui è presente, tra gli altri, Milena Milani – per i ricordi del passato, per le memorie dei tanti artisti ed intellettuali passati dall’ Albissola degli anni d’oro, molti ormai scomparsi, dominata dall’ombra del grande Tullio Mazzotti.

Comunque gli artisti partecipanti hanno dimostrato, ancora una volta, l’estro, la genialità, la vocazione creativa che, a parte le ricordanze indelebili dei tempi trascorsi, in piena sintonia con la scuola in allora formatasi, perpetuano la capacità artistica che rende le Albisole un centro d’arte ceramica da cui è impossibile prescindere.

Vorremmo dedicare, ad ognuno dei partecipanti, che, pure nell’occasione, hanno espresso le note particolari della loro personalità d’autore e su cui occorrerebbe soffermarsi più nel dettaglio, come è stato fatto sulle nostre pagine già per qualcuno di loro, un breve commento. Il soggetto dei piatti, ogni autore ne ha realizzato cinque, dovrebbe richiamare il mare e la pesca ma, qualcuno degli artisti ha preferito una digressione verso temi a lui cari…

Ylli Placa compone, nei piatti, figure marine fiabesche, un po’ nei modi di Paolo Anselmo, con meno barocchismo forse e più espressionismo, con una propensione verso una misteriosa mitologia marina…

Dolores De Giorgi è straordinaria, con le sue figure in tecnica “raku” richiamanti forme ittiche scabre, fossilizzate, lacerti di esse come rimanenza ultima della natura, applicati su piatti in terra grezza, della stessa essenzialità…

Aldo Pagliaro, un po’ come Placa, privilegia fantasie marine, tratte però dalle screziature rocciose del suo mondo materico…

Feliz Diaz “Jotaf” è fra coloro che rimandano al vivido ricordo della Albisola dei tempi d’oro, nel caso con un intrigante cromatismo astratto…

Stefano Pachì ha raccolto la sfida della ceramica ed ha voluto proporre piatti con foglie dipinte nel suo segno immediato…

Anche per Sandro Soravia atmosfera della Albisola degli anni 1950, con figure ittiche un po’ attonite, nel loro mare “che sta in un piatto”…

Giacomo Lusso è un maestro del colore e dell’espressività del colore e ciò è ben evidente anche nei piatti da lui proposti…

Anche per Giorgio Moiso vale una analoga considerazione, per la capacità espressiva cromatica che sembra strabordare dal piatto…

Carlo Bernat propone pesci metafisici, in una raffinata colorazione della terracotta, evocante più screziature vitree che marine…

Tommaso Ilardi, una novità ad Albisola, ci dice il presidente Licheri, dimostra immediatamente di saper affrontare il soggetto in modo affascinante..

Adriano Leverone ci trasmette, come Dolores De Giorgi, un’essenzialità figurativa profonda ed impressionante, alludendo a forme ittiche quasi fossilizzate sulla terracotta…

Caterina Massa ci comunica la maestria cromatica della migliore tradizione, un richiamo al tempo di Mazzotti…

Gabry Cominale, esperta nel “raku”, propone figure fantastiche, tratte da una inclinazione della sua creatività…

Luciana Bertorelli, altrove autrice di forme monumentali, preferisce nella rassegna pesci di fantasia, di cromatismo vivido e fantasioso…

Roberto Gaiezza, maestro dell’astrattismo cromatico, inserisce nel suo tipico segno stilizzazioni di forme ittiche…

Margherita Piumatti, per decorare i piatti, anziché pesci, sceglie cavalli favolosi, dal profilo ancestrale…

Kristina Comiotto, che conosciamo per la sua capacità di comporre partendo da un particolare, non si smentisce nell’illusionismo cromatico dei suoi piatti..

Beppe Schiavetta, maestro di espressività del colore, ci colpisce con le sue figure astratte, evocanti forse forme coralline…

Elisa Confortini ci offre l’enigma di piatti dal colore intenso, “ingabbiati” in contenitori…

Con ciò abbiamo solo abbozzato il fascino e la bellezza della rassegna in corso che, per gioia degli appassionati, propone anche un’asta delle opere esposte.

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