Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀ

i tatuaggi

Il tatuaggio è una decorazione del corpo umano, termine che deriva dal francese “tatuage”, a sua volta dall’inglese “tattoo”, dal calabrese “tattuajo” e dal samoano tatau. Tradizionalmente la decorazione è destinata a durare per molto tempo, a volte per sempre, ma in tempi recenti sono state inventate tecniche per realizzare tatuaggi temporanei. Nella sua forma più diffusa consiste nell’incidere la pelle, ritardandone la cicatrizzazione con sostanze apposite (scarificazione) o nell’eseguire punture con l’introduzione di sostanze colorate nelle ferite. Questa tecnica è stata resa possibile da susseguirsi di esperienze. In Italia 7milioni di persone hanno tatuaggi, in linea con la moda europea, persone di tutti i ceti Tatuaggi terapeutici sono stati riscontrati nella mummia dell’uomo di Paryrk nell’Asia centrale o in quello della Principessa di Ukak intorno al 500 a.c.,arrivato a noi quasi intatto, dove è rappresentato un cervo o un grifone. La civiltà Egizia è una delle più antiche ad aver curato il tatuaggio,sviluppatosi anche a Roma fino ad essere proibito dall’Imperatore Costantino dopo la conversione al Cristianesimo “deturpava ciò che era stato creato da Dio” anche se molti Cristiani si tatuavano simboli della propria religione. Nel Medioevo era invalsa abitudine dei pellegrini cristiani tatuarsi simboli dei santuari visitati. La religione Ebraica vietava in maniera assoluta tatuaggi con inchiostri indelebili o materiali che lasciassero traccia permanente. Anche l’Islam, lo vieta direttamente con Maometto. Nella tradizione Indiana sono le donne a tatuarsi per “Lelet al Henna”, la prima notte di nozze, notte di henna (pigmento di colore rossastro che viene estratto da un’erba). Sono vere e proprie opere d’arte spesso rappresentano motivi floreali con durata di qualche settimana. Sono invece gli uomini, nei Mussulmani “Sunniti” a tingersi le mani, cappelli, barba con “henna”, uso appreso da antichi Egizi nei loro viaggi. Anche in Oceania (Maori), in Giappone e in Cina usano il tatuaggio per i loro simboli di riconoscimento In Cina e India gli Inuit usavano aghi di osso per passare un filo sporco di fuliggine tra la pelle. I Giapponesi usavano aghi metallici intinti nel colore. Nel 1500 se ne trova traccia in Florida, presso i guerrieri della tribù Timucua, per riconoscimento e spaventare i nemici, avversari. Nel XIX secolo il tatuaggio è in uso tra i nobili Europei, specie Russi (zar Nicola e Wiston Churchill), In Italia il criminologo Lombroso lo definì “segno di personalità delinquente” (usato da ergastolani e marinai). In Roma come ci tramandano Plinio e Svetonio erano gli schiavi ad essere tatuati, marchiati a fuoco in fronte col simbolo del padrone In seguito anche i soldati Romani praticavano questa usanza imitando i soldati Traci e i Britanni. Il tatuaggio venne proibito nel 797 da Papa Adriano nel concilio di Nicea Nel XVI sec i frati (marcatori), incaricati del Santuario di Loreto lo praticavano. Anche i vedovi usavano tatuarsi (teschio con tibie incrociate e nome del defunto, memento mori), in ricordo del defunto. Uso del tatuaggio è ripreso di recente dagli Hippy e motociclisti poi da tutti negli anni ’90.L’inchiostro si iniettava nella pelle con l’ago, era poi la miscela dei colori usati, a rendere permanente o temporaneo. Ora viene usata una macchinetta elettrica che ha vari aghi per portare nella pelle sostanze : cinabro (rosso), cromossido (Verde), cobalto (blu). Le Scuole tradizionali sono quelle Giapponesi, Orientali. Torino però è una delle capitali mondiali del tatuaggio, da 10anni riunisce (dal 13 al 15 settembre), anche sino a 15000 appassionati.I minori per tatuarsi devono avere il consenso dei genitori. La rimozione può avvenire con intervento chirurgico, o meglio con laser, ma più costoso.

Rispondi