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ATTUALITÀ

Incontro tra Monsignor Vescovo Calogero Marino e i giornalisti

Si può sintetizzare il messaggio che Monsignor Vescovo Calogero Marino ha rivolto ai giornalisti con i quali si è
incontrato in occasione della festa del loro Santo Patrono San Francesco di Sales in un pressante invito ad aderire
alla realtà prima di tutto, ad aderire alla verididicità degli eventi e a penetrare nel contemporaneo: caratteristiche peculiari agli scritti evangelici. Il Vangelo garantisce infatti l’adesione al reale, la sua attualità e l’essere di insegnamento per tutti gli uomini. Monsignor Vescovo ha suscitato il dialogo attraverso alcune indicazioni tratte dal Evangelii Gaudium di Papa Francesco e precisamente concentrando l’attenzione su:”
Esiste anche una tensione bipolare tra l’idea e la realtà. La realtà semplicemente è, l’idea si elabora.” L’idea – le elaborazioni concettuali – è in funzione del cogliere, comprendere e dirigere la realtà. L’idea staccata dalla realtà origina idealismi e nominalismi inefficaci, che al massimo classificano o definiscono, ma non coinvolgono.
La realtà è superiore all’idea. Questo criterio è legato all’incarnazione della Parola e alla sua messa in pratica:
«In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio» (1 Gv 4,2)”. Ponendo l’accento su queste esortazioni ha invitato i presenti non solo ad esprimere il proprio parere ma pure a chiarire le difficoltà, accentuate dai cambiamenti sociali e degli stessa media, quelle che chi si occupa di informazione incontra non solo nella realtà quotidiana, a volte proprio per strada, ma anche e forse ancora di più all’interno di una redazione a causa anche del diminuire numerico degli addetti stampa e collaboratori. Ai numerosi quesiti, alle diverse tematiche che Monsignor Vescovo ha posti hanno corrisposto con una approfondita analisi le testimonianze e le esperienze, anche quotidiane, di alcuni giornalisti e soprattutto di quelli che possono anagraficamente mettere a confronto passato e presente. Per quanto riguarda il rapporto con la Diocesi si sta delineando una ripresa negli animi di giovani e non più giovani nonostante le difficoltà create dalla situazione economica del territorio ma soprattutto un certo avvicinamento, estremamente necessario, tra le diverse generazioni. Le tematiche si sono focalizzate proprio sulle differenze generazionali come pure sulla mancanza talvolta della figura del mediatore nella comunicazione che ci viene offerta in modo sovrabbondante tramite internet ma senza la possibilità di garantirne la veridicità o la possibilità di verificarne l’autenticità stessa della notizia, su l’uso del linguaggio talvolta provocatorio e sciatto, sulla
strumentalizzazione non accettabile da parte di politici privi di scrupoli o a giornalisti desiderosi di protagonismo, sul cambiamento del gusto del lettore. Un momento di raccoglimento e di preghiera ha segnato l’inizio
dell’incontro proprio perchè la “parola” è il tramite tra l’uomo e la Verità e questo vale anche per le parole che vengono stampate e sebbene scritte da umani e sebbene parlino di fatti umani devono trasudare verità perchè
possano essere tramandate alle generazioni future e queste se ne possano servire per comprendere il loro presente.
Certamente il giornalista ha una missione da compiere onerosa e complicata nell’evolversi di una realtà sempre
più in espansione ma sotto il profilo umano non dissimile da quella in cui il Santo Patrono diffondeva la Verità e il suo Credo diffondendoli con i suoi scritti lasciati direttamente presso le case con una intuizione straordinaria, un metodo ben lontano dalla rivoluzione cibernetica che ha modificato certe categorie basilari del nostro vivere modificando le dimensioni spaziali e temporali sotto la spinta di una economica sfrenata, subdola e dannosa. Accomiatandosi dai giornalisti presenti ha ricordato la convocazione del Sinodo Diocesano e ha donato loro una copia della sua terza lettera , “Una zolla nel regno” dedicata interamente alla preparazione dello stesso, sottintendendo un attento esame da parte loro e auspicando una partecipazione a questa esperienza sinodale, sempre nello spirito di vivere la realtà e non rappresentarla ma trasmetterla agli altri così come è.

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