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Incubo ponti e viadotti?

Dopo il tragico avvenimento del crollo del viadotto Morandi, a Genova, oltre all’insorgere di polemiche, è stato suscitato un certo e comprensibile allarmismo sullo stato in cui si trovano i ponti e sui viadotti, ed in Italia sono migliaia, moltissimi risalenti agli anni 1950 e 1960, quando la rete autostradale si è sviluppata capillarmente. Le proposte sono tante: di controllare i viadotti, di apporre dei sensori, di individuare e censire le strutture che presentano danni e corrosioni. La situazione può apparire difficilmente gestibile e controllabile! Per dovere di notizia non possiamo non pubblicare delle immagini che ci sono pervenute dell’Autostrada A6 – Savona/Torino -: un pilone di località Tecci, presso Cadibona, e del viadotto di Ferrania, nel territorio del Comune di Cairo Montenotte. Non è detto che i guasti evidenti che si notano siano inequivocabile sintomo di compromissione strutturale, ma il cattivo stato di tali strutture non appare di certo rassicurante e fa presagire una ulteriore, possibile, degenerazione.

1 commento

  • Il ripristino del doppio senso di marcia su via B. Croce significa evitare commistione di passaggi sul viadotto Gatto di mezzi pesanti diretti al porto e di autovetture dirette in città e quindi loro coinvolgimenti nei frequenti ingorghi che si verificano su quel percorso. Ma soprattutto rappresenta una salvaguardia per tutti i mezzi leggeri che sarebbero non interessati nel caso malaugurato di crolli o cedimenti rovinosi delle strutture del viadotto. A fronte di tali evenienze le altre esigenze di mobilità, di sosta dei residenti, di vivibilità complessiva dell”area assumono una valenza di minore rilievo. È necessario che il provvedimento venga assunto al più presto.

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