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La “Consulta dello sport”: un punto di partenza per i molti problemi dello sport savonese

collaSull’esempio di altre città italiane, anche Savona, da un paio d’anni, ha la sua Consulta dello sport. Una volontà, quella di realizzarla, voluta dall’assessore allo sport Luca Martino, che ha creduto sulla necessità di avere un organismo il più rappresentativo possibile capace di affrontare e gestire i grandi temi dello sport savonese cercando di inquadrare gli stessi in un’ottica compresionale a largo raggio senza che ogni disciplina, come fatto erroneamente fino a oggi, si chiuda in se stessa interessandosi solo dei suoi problemi misconoscendo o infischiandosene di quelli altri. Nella Consulta sono entrati un po’ tutti, alcuni dicono, forse troppi. Le riunioni fino a oggi fatte, forse troppo poche, hanno rischiato di essere troppo dispersive proprio per il numero troppo alto dei vari rappresentanti. Occorre creare un esecutivo capace di sintetizzare i molti problemi che poi, in definitiva, devono essere approvati dal consiglio della stessa consulta la quale, poi, ha il compito-dovere di farsi sentire e di iniziare quel percorso di incontri e di trattative per far sì che l’amministrazione comunale si faccia parte in causa di quelle che sono le effettive esigenze e necessità delle varie discipline sportive. La consulta dello sport non è un organismo importante: è un organismo importantissimo, perché in essa confluiscono le federazioni sportive, gli enti di promozione sportiva, le società sportive stesse nonché tutte quelle realtà territoriali e associazioni che con lo sport hanno un rapporto diretto e continuo. Siamo in molti a credere che l’attività della consulta debba essere più intensa con riunioni e incontri a tempi brevi che consentano un approfondimenti dei vari problemi per arrivare a fare altrettante proposte concrete con l’approvazione di tutti. È l’unico momento in cui lo sport savonese può incontrarsi, riunirsi, affrontare situazioni e problematiche delle più diverse, conscio del ruolo importantissimo che lo stesso sport savonese recita nel contesto della città a favore dei giovani. La consulta deve darsi, certamente, delle priorità e una volta individuate procedere speditamente in vista di una loro possibile soluzione: il tempo è un nemico dello sport, per cui attendere o rinviare produce solo danni. Occorre che la consulta possa avvalersi di un’efficiente sua segreteria con tanto di registro-presenze e registro-verbali. Occorre che i componenti della consulta stessa sentano quella che è la loro precisa responsabilità dedicando in essa le necessarie attenzioni. Nessuno è obbligato a farne parte: chi entra deve “crederci” e recitare la sua parte fino in fondo.

Carlo Colla

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