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La ex centrale elettrica di Ferrania, sito di interesse per il FAI

Un altro interessante esempio di architettura liberty del Savonese potrà, forse, essere sottratto all’abbandono distruttivo, distruttivo delle cose e della memoria di esse. Si tratta della ex Centrale elettrica Sipe (Società italiana Prodotti Esplodenti) di Ferrania. Esempio interessante e notevolissimo di architettura liberty nelle sue applicazioni all’edilizia indutriale, il bellissimo edificio, ora purtroppo sfigurato dal lungo tempo dell’inutilizzo, venne costruito negli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale, su progetto dell’architetto Cesare Mazzocchi (Milano, 1876 – Como, 1945) ed è alla pari di altri ex edifici industriali d’epoca, meno sfortunati, che hanno potuto beneficiare di restauri e di piani di recupero come l’edificio della ex centrale elettrica di Savona. La centrale Sipe di Ferrania, però, sarà all’attenzione del FAI – Fondo Ambiente Italiano – che, nella promozione della campagna, giunta alla nona edizione, sul censimento dei “Luoghi del cuore”, accoglie le proposte di inserimento di siti che, significativamente, hanno rappresentato e rappresentano emozioni e sono memoria di storia e di bellezza. In tale contesto è iniziato un appello, via social, per sostenere l’inserimento della ex Centrale Sipe di Ferrania nei “luoghi del cuore” del Fai.Per votare la ex centrale elettrica di Ferrania  c’è tempo sino al 30 novembre.

Cesare Mazzocchi progettò vari fabbricati industriali fra i quali la sede della Gondrand, la nota società di trasporti milanese, in via Pontaccio, caratterizzata dalla facciata ornamentale in stile Liberty, accostata alla sperimentazione delle nuove tecnologie edilizie legate all’utilizzo del conglomerato cementizio armato. Nel 1998, dopo una ristrutturazione dovuta all’architetto Marco Zanuso, l’edificio è divenuto sede della casa di moda di Gianfranco Ferré.  Altri progetti di Mazzocchi, in collaborazione con il figlio Maurizio, riguardano il quartiere milanese Maurilio Bossi, oggi quartiere Molise ed i laboratori della ACNA Montecatini di Cesano Maderno. Inizialmente esponente di uno stie liberty accattivante , Mazzocchi approdò al razionalismo, attraverso una fase sperimentale che proprio in Val Bormida ebbe modo di articolarsi. Presso l’Archivio del Novecento del Museo di Arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento (MART) e l’archivio privato dell’architetto Maurizio Mazzocchi, sono conservati disegni, schizzi e bozze che illustrano i progetti di Cesare Mazzocchi.

 

 

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