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La Geografia dell’Inferno

geografia infernoAll’ingresso del comune di Quiliano, proprio dopo l’Osteria La Pergola, c’è l’ingresso al Vivaio Rebella. Domani alle ore 17, nella serra di Rebella sarà ospite il prof. Arturo Ivaldi, che ci guiderà alla comprensione della Geografia dell’Inferno. Il vivaio è attivo dal 1937, su iniziativa di Vincenzo Rebella, nonno dell’attuale vivaista, che gestisce l’attività insieme ai cugini e che come il nonno si chiama Vincenzo. Se il papà di Vincenzo, musicista e insegnante di musica nelle scuole non aveva proseguito l’attività paterna, sembra che ora tutti i giovani Rebella siano innamorati di questo bellissimo lavoro. Da loro si possono trovare piante di tutti i tipi: quelle ornamentali per interni, quelle per giardini o terrazzi e, sopratutto, qui è possibile trovare ogni tipo di orchidea. I collaboratori dei proprietari sono inoltre esperti nell’allocazione delle piante: molti giardini pubblici sono stati da loro realizzati, come parchi o più semplicemente terrazzi, che vengono abbelliti con agrumi o aiuole fiorite. Domenica 19 aprile, alle ore 17, saremo nella serra di Rebella per ascoltare il prof. Arturo IVALDI, che ci guiderà alla comprensione della Geografia dell’Inferno. Da qualunque prospettiva si guardi al “poema sacro” al quale ha posto mano e cielo e terra”, sempre si manifesta la grandezza dell’autore. Affascina di Dante, ad esempio, la maestria con cui crea la straordinaria varietà di ambientazioni dei personaggi che via via incontra nel rapido tragitto per l’Inferno: appena 24 ore per scendere fino al centro della Terra e risalire, agli antipodi, fino alla spiaggetta del Purgatorio! Una geografia impressionante: foreste spaventose, lande inospitali dove si accalcano turbe disperate, torri minacciose, castelli e paludi maleodoranti, laghi sanguinolenti, tombe infuocate, fiumi e burroni in cui sprofondano acque torbide. E ancora: aridi costoni su cui si incontrano e scontrano con violenza processioni di anime sferzate e dilaniate da mostri e demoni, sabbioni sterminati su cui piovono falde infuocate, stagni ghiacciati, rocce livide dai cui fori guizzano le estremità accese dei dannati. Eppure basta poco per rendersi conto che quella geografia viene dalla Terra: sono luoghi dell’Italia e un po’ anche dell’Europa. Luoghi espressamente indicati dal poeta o ai quali non è difficile risalire: la Maremma, lo Stretto di Messina, la Roma del Giubileo del 1300, l’Arsenale veneziano, le torri di Bologna,la rocca di Gradara, il Castello di Monteriggioni, in val d’Elsa, i sepolcri di Arles, le acque gelate del Don. Da “turista piuttosto fai da te”, ma attento e intelligente, Dante raccoglie le suggestioni che gli offrono viaggi e letture e, con il suo genio artistico impareggiabile, le trasforma nelle perle che costellano il suo capolavoro che dopo sette secoli ancora ci avvince. Ad accompagnare il nostro relatore, come sempre Carla Regondi Giommetti, straordinaria elaboratrice di composizioni floreali dell’EDFA, l’Ente Decorazioni Floreali di Savona, che interpreterà appunto, con fiori e oggetti vari la impressionante geografia che è apparsa al Poeta.

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