Tempo di saldi, ma non nei negozi. Il saldo più ravvicinato è quello dell’Imu, l’imposta che grava su chi, oltre all’abitazione di residenza (che è attualmente esente da tasse municipali e statali), possiede altri immobili. A fare notizia è il fatto che la provincia di Savona è la seconda (su 106) per “densità” di seconde case. Ovvero, su 247.246 abitazioni censite, ben il 39% è rappresentato da case utilizzate per vacanze. Conseguentemente, la percentuale di prime case (42,4%) è tra le più basse in Italia. Lo indica un’elaborazione de Il Sole 24 Ore su dati del dipartimento delle Finanze. Per incidenza di seconde case Savona è preceduta soltanto da Aosta (42.6%) e precede Sondrio, ovvero la provincia della Valtellina, che è al 38,7%.
Sulla base dei pagamenti effettuati nel 2016, l’Imu media annua pagata dai contribuenti per le abitazioni (non prime case) della provincia di Savona è stata di 952 euro, a fronte di una rendita catastale media di 497 euro. A consolazione c’è il raffronto con città come Roma, dove l’Imu media è a quota 1.306 euro, pur essendo identica l’aliquota applicata (in entrambi i casi è quella massima prevista dalla legge). A fare la differenza è la diversa rendita catastale.