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ATTUALITÀ

La Regione Liguria taglia i fondi per i “senzatetto”

Di bene in meglio. Continuiamo a distinguerci per impegno e solidarietà sociale. E’ polemica di questi giorni il fatto che la regione Liguria abbia deciso di tagliare ulteriormente i contributi da dare ai Comuni della Liguria impegnati nell’assistenza ai “senzatetto” ed ai “senza fissa dimora”, costretti per causa di forza maggiore a dormire per strada nei mesi invernali con temperature vicine o sotto lo “zero”. I comuni – Savona compreso – senza questi aiuti da parte della Regione si trovano, a loro volta, nella impossibilità di poter stipulare le convenzioni che gli enti che devono organizzare l’accoglienza e l’assistenza notturna a questi disgraziati che non dispongono nemmeno di un letto e di un pasto caldo.

C’è veramente da chiedersi in quale cavolo di Italia stiamo vivendo: un’Italia che si vanta -ingiustamente- di essere uno dei paesi più civilizzati d’Europa ove sanità ed assistenza sono il suo fiore all’occhiello: ma, trattasi, di un fiore non solo appassito ma ormai marcito. Se la Regione viene meno a questo suo impegno preferendo spendere i suoi soldi in altra maniera, compete alle amministrazioni comunali farsi carico del problema e reperire i fondi necessari per dare, almeno, un minimo di assistenza a chi è in condizioni di estremo disagio. Dormire all’addiaccio nei mesi invernali per le strade, coperti solo da un cartone, vuol dire rischiare di passare a miglior vita. Non stiamo parlando di decine di milioni di euro, ma solo poche centinaia di migliaia. rifiuto categoricamente di credere che non ve ne siano le possibilità economiche.

I comuni spendono una barcata di soldi pubblici spesso in modo azzardato ed inutile: trovare ben poche migliaia di euro è un preciso dovere da cui un’amministrazione comunale non può esimersi. Chi scrive è una persona che, in seno alla croce rossa italiana, unitamente ad altre decine di volontari svolge servizio di assistenza serale ai cosiddetti “senza fissa dimora” constatando personalmente il disagio di questi personaggi che hanno, come unica loro proprietà, una borsa o una sacca contenente i pochi effetti personali.

Per costoro provo grande pena, fra di essi non ci sono soltanto extracomunitari, ma molti italiani ai quali la vita ha riservato molte amarezze. Non ci rendiamo conto a volte di quanto siamo fortunati, aiutare gli altri dovrebbe essere un nostro preciso dovere, ma anche la Regione e il comune deve fare la sua parte.

Carlo Colla

 

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