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L’ABC delle scommesse sul calcio, guida per cominciare a giocare le prime schedine

Segui il calcio da quando eri ragazzino, conosci a menadito la storia del pallone negli ultimi tre lustri, sei un fenomeno di statistica e calcolo matematico, ma soprattutto hai finalmente deciso di trasformare questa tua passione per il calcio in un hobby proficuo. Le premesse ci sono tutte, e allora eccoti qualche consiglio per cominciare a scommettere con profitto e senza troppi rischi.

    1. Regole d’ingaggio

Se davvero sei un appassionato allora avrai già imparato la prima regola del calcio e cioè che la palla è rotonda, che nell’arco dei 90 minuti tutto può succedere, tutto è già successo e ancora tutto deve ancora accadere. Il pericolo, l’incertezza, la tensione sono cose che fanno parte di un risultato calcistico, la sicurezza invece non è parte di esso. Si evince quindi che non essendoci partita sicura non c’è nemmeno scommessa sicura, ci sono piuttosto partite meno rischiose, proprio quelle su cui conviene giocare.

Conoscere i dettagli di questi match aiuta la giocata evitando il rischio di una mancata informazione, magari importante ai fini della giocata, o peggio: non conoscere l’equilibrio delle forze in campo. Insomma, a prescindere da quello che dicono le quote, è meglio non rischiare quella quarta categoria del campionato paulista o lo scontro diretto nella serie b slovacca. Quanto andremo a investire è invece la parte davvero fondamentale: non esiste un range esatto, la cifra varia a seconda delle nostre tasche, ma l’importante è stabilire un budget mensile e quindi anche annuale, non sforare per nessun motivo e tenere traccia di tutte le entrate e uscite. A fine anno avremo il nostro bilancio completo, la verità sul nostro gioco nonché il consiglio migliore su come e se continuare a puntare.

    1. Le quote ci parlano

A questo punto, anche se mastichi calcio e sei ben oltre il basico 1-X-2, ti servirà sapere cosa sottintendono le quote offerte dai bookmakers per i vari pronostici. Quel moltiplicatore corrisponde a la valutazione delle forze in campo, gli infortuni per parte, gli ultimi risultati ergo lo stato di forma. L’allibratore decide quindi di offrire la quota più bassa per il pronostico più probabile, questa almeno è la logica che usa ma che non sempre è aderente alla realtà.

Bisogna considerare il moltiplicatore come una percentuale di successo, quella stabilita dal bookmaker. Per capire con precisione a quanto questa ammonti bisogna dividere 100 per la quota:

Roma – Udinese, la vittoria della Roma è quotata 1,75. La Roma ha il 57% di chance di vittoria (100 / 1,75).

I giocatori più esperti tendono quasi sempre a scommettere una cifra cospicua su un moltiplicatore 2, ovvero una quota dal 50% di possibilità che raddoppia l’investimento. Ma la quota 2 può essere raggiunta anche giocando una multipla di due partite (es. 1,25 x 1,6) che hanno percentuali di rischio molto più basso (es. 100 / 1,25 = 80%; 100 / 1,6 = 62,5%).

Inoltre, occhio alle variazioni di quota, le così dette dropping odds. A volte capita che una quota alta perda valore in brevissimo tempo, i motivi possono essere legati a infortuni importanti, notizie importanti all’interno della società, imponente mole di scommesse tutte su quella quota (che il bookmaker cala per non pagare troppo in caso di vittoria, degli scommettitori). Nel pratico succede che alle ore 20.00 per Roma – Udinese la vittoria degli ospiti è quotata 7; alle 20.30 la quota è scesa a 2 poiché il bomber romanista ha dato forfait a causa di un’influenza. Il bookmaker ritiene che le possibilità dell’Udinese siano salite dal 17% al 50%.

Ma in percentuale quanto è scesa la quota? Per saperlo il calcolo è la differenza tra le quote x 100 / quota di partenza. Quindi: 5 x 100 / 2 = – 250%. In pratica le possibilità di vittoria dell’Udinese si sono alzate del 33% ma il pagamento del pronostico è sceso almeno 8 volte tanto. Questo per comprendere che il banco non può perdere mai, noi invece dobbiamo solo seguire gli indizi che ci lascia.

    1. Bookmaker mon amour

Per quanto allibratore e scommettitore siano nemesi l’uno dell’altro, fanno entrambi parte di un rotondo yin e yang che ne consente la vita stessa, nel migliore dei casi la sublimazione. Lo scopo di entrambi e darsi e sottrarsi, parlando di finanze, ma bisogna sin da subito accettare la posizione di assoluto vantaggio del bookmaker. Ciò detto, la scelta del più adatto dipende da fattori oggettivi quanto personali: si può essere persuasi da un buon bonus d’ingresso piuttosto da quote generalmente alte, una grafica chiara e veloce ma anche un’app nativa disponibile sui principali store. A scegliere tra i più quotati non si rischia quasi mai di sbagliare, così portali di big del settore il cui nome fa rima con scommesse sul calcio come Snai.it diventano se non altro un punto di riferimento per capire quali servizi e garanzie un buon bookmaker online dovrebbe sempre offrire ai suoi utenti (sistemi di gioco sicuri, metodi di pagamento criptati, database impenetrabili e meccanismi di auto-limitazione per prevenire le conseguenze di approcci poco equilibrati alle puntate online).

    1. Buona la prima

A questo punto non manca nulla se non la prima scommessa da piazzare. Sarebbe bello cominciare con i fuochi d’artificio, purtroppo però è meglio attenersi al piano e cominciare subito a testarne l’efficacia. Puoi utilizzare un metodo di gioco regolare (scommessa ripetuta), consequenziale (scommessa raddoppiata in caso di sconfitta), o aggressivo (rilancio totale in caso di vittoria). L’internet pullula di veri e propri “case studies” in materia di scommesse, molti dei quali possono fungere da ispirazione per tattiche personalizzate. In ogni caso bisogna sempre rammendare di professare pazienza e tenere di conto, se la dea bendata ci mette la mano sei già a più di metà dell’opera.

www.ecodisavona.it

 

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