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ATTUALITÀ

Le baby gang! Una delinquenza che nulla si fa per estirpare.

È fatto recente di cronaca l’ultima impresa della baby gang che operava nel napoletano, formata da giovani di 12, 13 e 14 anni, capaci di ogni sorta di minacce e di comportamenti più che delinquenziali, pur di ottenere l’effetto voluto di far soldi, senza paura di nulla e di nessuno. Giovani, figli di famiglie disagiate, che sono pronti e decisi a compiere misfatti senza rispetto per la vita altrui, che rappresentano una grande minaccia per i cittadini e che impersonificano quella che sarà la delinquenza di domani. Emerge spesso che tra questi micro delinquenti ci sono anche ragazzi che fanno parte di famiglie serie e rispettabili che tali sono diventati frequentando compagni in brutte compagnie. Ma interessante è capire come si comporta la nostra società davanti a questi fenomeni criminali che, purtroppo, sono in continuo aumento. C’è in verità poco da dire: qualora vengono presi ed individuati vengono subito rilasciati, essendo peraltro, sotto i 14 anni, nemmeno imputabili. I soliti discorsi di comportarsi bene, le solite ramanzine, le promesse da marinaio con le famiglie che cadono come pere dagli alberi, dicendo di non sapere nulla o, addirittura, difendendo i loro marmocchi cercando di giustificare i loro atti ed i loro gesti, molto spesso violenti e vigliacchi. Abbiamo voluto chiudere in Italia i “vecchi” riformatori, ove questi giovani dovrebbero essere rinchiusi fino alla completa dimostrazione di un cambio nella loro vita relazionale. Se non vogliamo chiuderli in carcere (cosa a cui io sarei molto favorevole), almeno richiudiamoli in ambienti ove di possa procedere veramente a far cambiare loro modo di vivere e comportarsi: “riformatori” con personale qualificato e preparato ed al tempo stesso che non vada troppo per il sottile con questi, che io definisco, piccoli criminali in piena regola. La nostra attuale giustizia è, a mio parere, troppo tenera con siffatti personaggi che, pur di ottenere un cellulare, un orologio o un portafogli, non si fanno scrupolo a malmenare le persone inermi procurando spesso danni fisici e psichici irreversibili se non la morte. Pare che un grosso problema sia quello della loro sistemazione: le carceri sono già piene zeppe e poi… poveretti.. sono minorenni!! Se lo stato non ha i soldi per costruire nuovi riformatori o luoghi ove almeno provare un loro recupero sociale, cosa della quale io dubito fortemente, perché lo stato stesso non provvede a rendere operative le centinaia di caserme e casermette che sono libere e vuote da anni, da quando il servizio militare di leva non è più obbligatorio. Piccoli delinquenti che lì dovrebbero fermarsi per il periodo necessario per un loro eventuale totale recupero e reinserimento nella società, periodo di uno, due, tre o più anni in cui questi giovanottini dovrebbero imparare a lavorare duro senza essere trattati con molti complimenti. Non ne hanno bisogno. Delinquenti che spesso difesi dalle loro famiglie o da avvocati ben pagati riescono ad evitare ogni forma di penitenza per quanto hanno commesso. Siamo nell’Italia del perbenismo, un’Italia di impuniti ove la giustizia pare non esistere. Un’ultima osservazione voglio farla sui giudici dei Tribunali dei minori, incapaci di dare e imprimere le giuste punizioni a chi si comporta (non importa l’età anagrafica), in modo delinquenziale. Purtroppo una parte della nostra gioventù, per quanto vogliamo piccola, è marcia come dei funghi e si deve intervenire con serietà ed in modo estremamente deciso e risolutorio. È ora che le autorità preposte alla sicurezza affrontino di petto questo che non è più un problema… ma un grosso problema.

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