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ATTUALITÀ

Le medicine diventeranno un lusso per pochi eletti, ma forse lo sono già

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Aumenterà il costo dei ticket sui medicinali dal prossimo gennaio? Potete starne certi! Dopo il panettone ci regaleranno una serie di aumenti e di stangate, che, ormai, si registrano ad ogni anno nuovo.
Quello dell’aumento dei ticket sui medicinali è veramente il più osceno perché colpisce tutti e soprattutto coloro che delle medicine non possono farne a meno. A pagare saremo noi tutti, ma anche i pensionati che vivono con la pensione minima e che in farmacia si vedono presentare conti sopra i 20 Euro.
Le medicine esenti dal ticket si contano ormai sulle dita di una mano e quotidianamente ne vengono escluse di nuove dal prontuario ministeriale.
Siamo in rotta verso una sanità dipendente dalle nostre tasche, contrariamente a chi sostiene che l’Italia si distingue ancora dagli altri paesi europei e, in particolar modo, dagli Stati Uniti.
Il problema nasce dal fatto che il nostro amatissimo Stato ha sempre fatto e continua a fare grossi tagli sui due settori portanti dello Stato assistenziale: sanità e pubblica istruzione.
Taglio dopo taglio il servizio erogato peggiora fino ad arrivare a livelli pessimi.
Lo Stato continua a sostenere che in materia sanitaria le Regioni spendono troppo e, quindi, l’unica soluzione pare essere la riduzione dei fondi, e le Regioni a loro volta sono costrette ad aumentare il costo dei ticket per far fronte a spese e stipendi.
Sebbene si tiri la cinghia, nessuno si domanda come mai i conti dei manager della ASL siano perennemente in rosso, dunque perché se le ASL sono in rosso lo Stato non provvede a fare tagli anche sugli stipendi manageriali? Non è una novità che chi amministra la pubblica sanità sia incline ai debiti.
Sostengo da anni che le medicine dovrebbero essere completamente gratuite, in particolare per coloro che mensilmente si vedono trattenere buona parte dello stipendio. Inoltre quando un medico prescrive una medicina mi sembra logico e giusto che di questa medicina il paziente ne abbia effettivamente bisogno.
Quando, decenni or sono, venne introdotto il ticket, lo Stato spiegò che l’uso delle medicine era più che altro un abuso e che gli italiani erano “maniaci”, quasi collezionisti di pomate e pastiglie e che, dinanzi a tale mania, andava posto un freno: il ticket.
Le statistiche hanno poi dimostrato che la vendita di medicinali non solo non è diminuita, ma è proporzionalmente aumentata. Questo vuole significare che gli italiani non abusavano delle medicine come di francobolli, ma che le prima servissero veramente.
Nonostante i numeri siano chiari, i ticket hanno continuato ad esistere e gli italiani, come sempre, si sono abituati ad essere truffati legalmente.
Non solo, di volta in volta lo Stato ha ritoccato i listini aumentando il presso del ticket ed aggiungendo nuovi farmaci che prima erano gratuiti.
Non c’è reazione: si accettano tacitamente situazioni che danneggiano i cittadini.
Meglio non parlare dei ticket sugli accertamenti radiologici: oltre ai tempi di attesa dilatati, si aggiunge il costo esorbitante, pari quasi a quello di uno studio privato dove i risultati arrivano immediatamente e non dopo mesi.
I nostri politici? I nostri amministratori? Sì, proprio loro, quelli che abbiamo votato e mandato a ricoprire cariche importanti nella speranza che le cose potessero infine migliorare. Ma loro sono arrivati a destinazione e il potere offusca la mente.
Queste persone, del ticket, possono anche lavarsene la mani, ma non li avevamo votati anche per questo? Ma sì, va bene ugualmente, alle prossime elezioni quei posti saranno occupati da altri, magari quelli che oggi pagano e si lamentano come noi.

Carlo Colla

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