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CULTURA

“Le migliori canzoni della nostra vita anni ’50”, Jula De Palma canta “Tua”

“Cari amici vicini e lontani”, iniziò così il suo saluto Nunzio Filogamo, lo storico conduttore radiofonico dell’edizione numero uno del Festival di Sanremo, che, all’epoca, si svolgeva nel Salone delle feste del Casinò. Il Teatro Ariston sarebbe diventato la casa della kermesse solo alla fine degli anni ’70. Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano erano gli unici tre interpreti che si alternavano interpretando le venti canzoni inedite in gara. La prima edizione televisiva risale al 1955. All’epoca, il televisore era un lusso e le famiglie si riunivano spesso presso le case di coloro che possedevano l’ambito elettrodomestico per assistere agli spettacoli. “Dai datti una mossa, se non ci sbrighiamo ad andare dai vicini ci perdiamo l’inizio”, avrà detto un’ipotetica signora al marito, entrambi invitati a godersi lo spettacolo da qualche amico più abbiente. (Michael Traman)

Jula De Palma – TUA (1959)

https://www.youtube.com/watch?v=tZ9fNo4USzA

Nonostante la “tradizionalista” Nilla Pizzi avesse appena trionfato a “Canzonissima” con “L’edera” (già seconda classificata a Sanremo l’anno precedente) era scontato che Domenico Modugno, divenuto ormai un fenomeno internazionale, si presentasse da superfavorito. Nel dicembre del 1958, al ritorno in Italia dopo il successo di “Nel blu dipinto di blu” negli Stati Uniti seguito da un’altrettanto fortunata tournée in Nord e Sud America, Mimmo tentò di coinvolgere Migliacci nella scrittura di un nuovo brano del quale aveva annotato alcuni versi, ispirato dall’abbraccio d’addio di due fidanzati sotto la pioggia al quale aveva assistito alla stazione di Pittsburgh, dove attendeva un treno. Incassato il disinteresse di Migliacci, Modugno si rivolse allora a Dino Verde (già suo collaboratore nella stesura di “Resta cu’mme”), il quale scrisse il testo. Risultato: “Mister Volare”, ancora in coppia con Johnny Dorelli, centrò il peraltro scontato bis e “Piove” – questo il titolo della canzone, divenuta famosa anche con il titolo “Ciao ciao bambina” –  vendette in tutto il mondo oltre 10 milioni di copie (restando in vetta per sei settimane alla hit parade italiana, per due nelle Fiandre in Belgio e addirittura per nove nei Paesi Bassi), venne tradotta in 130 lingue e conquistò a fine anno, nell’interpretazione di Joe Sentieri, anche la vittoria a “Canzonissima”. Non mancarono voci secondo le quali il brano conteneva velati riferimenti alla Legge Merlin che l’anno precedente aveva disposto la chiusura delle case di tolleranza, contribuendo ad alimentare le polemiche di un’edizione già di per sé ricca di clamore: dall’annuncio da parte di Enzo Tortora (conduttore del Festival insieme ad Adriana Serra) della sua separazione dalla moglie Lina Reillo in pieno svolgimento della manifestazione allo scalpore suscitato dall’esibizione di Jula De Palma (pseudonimo di Iolanda Maria Palma): la sua interpretazione di “Tua”, in abito attillato e particolarmente appassionata, fu giudicata eccessivamente sensuale ed esplicita nell’allusione al rapporto fisico tra un uomo e una donna. Scoppiò il finimondo: l’Associazione Madri Italiane accusò la RAI di aver permesso la messa in onda televisiva di un’esibizione a “sfondo erotico”, diverse associazioni cattoliche e la stampa vaticana manifestarono apertamente la loro indignazione, al punto che la cantante ricevette oltre cinquemila lettere di insulti e fu addirittura aggredita per la strada. In realtà l’artista milanese era fondamentalmente una cantante jazz ed il suo spirito innovativo e cosmopolita, nell’Italia puritana di fine anni ‘50, finiva inevitabilmente per creare mal di pancia non indifferenti agli strenui sostenitori del bel canto e del melodramma musicale, della sceneggiata e dell’Opera. Nonostante la giuria del Festival avesse reso giustizia alla canzone classificandola al quarto posto (per merito pressoché esclusivo di Jula De Palma e della vicenda di cui sopra che oscurarono l’interpretazione della partner Tonina Torrielli, neppure sfiorata da tanto clamore), il disco venne censurato e ne fu vietata la trasmissione radiofonica. Lo scandalo sanremese e la conseguente difesa dell’Osservatore Romano e della Radio Vaticana accrebbero tuttavia la popolarità di Jula come star della canzone melodica; tant’è vero che la cantante tornò sul palcoscenico del Casinò per le due successive edizioni del Festival senza alcun problema, a dimostrazione che l’eco dello scandalo si era spenta nel volgere di un anno. Così come, almeno in Italia, si sarebbe spenta la gloria di un’artista forse troppo in anticipo sui tempi, destinata a conoscere ancora una certa fortuna in Sudamerica prima del ritiro dalle scene avvenuto nel 1974. (Boris Carta)

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