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ATTUALITÀ

Liguria: prima per bandiere blu e per infrazioni marittime!

Oltre a detenere il maggior numero di “Bandiere blu” in Italia, la Liguria fa “centro”, a livello nazionale, anche in altri ambiti marittimi! Si situa infatti al settimo posto per le infrazioni totali alla disciplina marittima, “classificazione” nella quale sono compresi il terzo posto per i reati legati alla pesca di frodo, ed il primo, in Italia, per le violazioni accertate al codice della navigazione. E’ ciò che emerge dai dati riguardanti la nostra regione, presentati in Mare Monstrum 2018, il dossier di Legambiente che analizza i rapporti delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, presentato ieri, sabato 23 giugno, a Genova, in occasione della partenza della “Goletta Verde”,  la “caravella” di Legambiente che ispeziona le coste ed il  mare intorno allo stivale per verificare la tutela dell’ambiante e scoprire cosa non va’! L’imbarcazione ambientalista è ormeggiata dal 21 giugno scorso nel porto di Chiavari, in provincia di Genova, per la prima delle 22 tappe del “tour ” lungo le coste italiane.

L’assalto ai mari e alle coste italiane sembra non avere sosta e crescono i reati contestati dalle forze dell’ordine: nel 2017 sono state 17 mila le infrazioni accertate, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%. Per quanto riguarda la  Liguria, le minacce sono sempre le stesse, a partire dalle inefficienze nella depurazione, emergenza a livello nazionale che, in Italia, continua a rappresentare un problema irrisolto.. E se gli scarichi illegali, in Italia, riguardano un abitante su quattro, non pare ci sia da stare allegri su altri fronti ecologici: tonnellate di rifiuti, nella maggioranza dei casi, plastiche non correttamente raccolte continuano a finire in mare e invadere le spiagge; costruzioni abusivi che non vengono demolite – che comunque non possono venir abbattute fra il lusco e il brusco come fossero castelli di sabbia, che spariscono con il gesto di una mano o con una secchiata d’acqua, solo così, perchè si dice “è abusivo”!-  e che fanno capolino qua e là lungo i nostri litorali. I reati principali, oltre al cemento, riguardano l’inquinamento delle acque e del suolo, la pesca di frodo, le violazioni al codice della navigazione.

“Il sistema di depurazione complessivo della Liguria non è adeguato agli insediamenti degli agglomerati urbani, e soprattutto all’incremento di popolazione che la stagione turistica comporta sulle coste – così si esprime Federico Borromeo, direttore di Legambiente Liguria – purtroppo Rapallo e Albenga sono sotto infrazione per la depurazione delle acque, anche se ci conforta il fatto che qualora i nuovi depuratori dovessero essere realizzati correttamente, e su questo vigileremo, il problema andrebbe a risolversi. Più in generale la realizzazione dei depuratori previsti dai piani della città metropolitana e delle province liguri non devono subire rallentamenti, perché buone acque garantiscono una buona qualità della vita dei residenti, e un’opportunità per il sistema turistico”.

La Liguria, con il settimo posto per infrazioni totali accertate (il 7,6% del totale nazionale) nel 2017, presenta i numeri di 1467 persone denunciate e arrestate e 175 sequestri effettuati. Se consideriamo invece le infrazioni accertate per i km di costa, raffronto esplicativo neceessario per commisurare l’accadere dei reati rispetto alle dimensioni dei territori, la Liguria scende al nono posto della graduatoria nazionale, con 3,7 infrazioni per chilometro.

Se nelle illegalità riguardanti il ciclo dei rifiuti e del cemento la Liguria si situa in media con la graduatoria generale (rispettivamente al 9° e all’8° posto in classifica), per la  pesca di frodo la nostra regione sale di una posizione rispetto all’anno precedente, con 502 infrazioni accertate ovvero il 10,7% del totale, 495 persone arrestate e denunciate, e 16 sequestri effettuati dalle autorità competenti. Nel 2017 sono state sequestrate 43,6 tonnellate di prodotti ittici: per la precisione 41,4 tonnellate di pesce, caviale, salmone, tonno rosso e datteri; 2,1 tonnellate di crostacei e molluschi e 19,2 kg di novellame.

Sembra che la navigazione fuori legge sia, come il pesto, una specialità della Liguria, che, con 403 infrazioni accertate (il 13,8% del totale), 395 persone arrestate e denunciate e 25 sequestri effettuati si pone al primo, non invidiabile posto in Italia. Il dato nazionale rappresenta il 17,1% del totale nazionale delle illegalità censite, ma cresce di quasi il 30% rispetto allo scorso anno, stando ai numeri presentati dalle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto che indagano su queste attività. Ci si imbatte in diportisti incapaci ed in veri e propri pirati del mare, che navigano sui propri natanti trasgredendo, incurantti, le regole e l’incolumità delle persone che incrociano lungo la loro rotta.

“Siamo purtroppo i primi in Italia per le infrazioni accertate – sottolinea ancora Federico Borromeo – ma questo dato ci suggerisce anche che il meccanismo dell’accertamento funziona, il lavoro delle forze dell’ordine può contribuire al miglioramento sostanziale di tutto il sistema. Il basso dato relativo al numero dei sequestri, inoltre, ci dice che gli abusi potranno essere corretti da una forte azione culturale che dobbiamo intraprendere, e in questo senso abbiamo rinsaldato quest’anno la nostra sinergia con la Lega Navale. Stesso ragionamento vale per i dati relativi alla pesca di frodo”.

Il 2017 ha registrato un vero e proprio record di sequestri in Italia, segno che l’attività repressiva ha esercitato la propria azione di contrasto: i natanti sottratti ai diportisti abusivi sono stati 760, contro i 78 dell’anno precedente, con un incremento dell’874,4%!

Motoscafi e moto scooter possono costituire degli autentici pericoli, con l’introdursi in contesti di delicati ecosistemi, come le aree marine protette, oppure transitando troppo vicino alla costa, con un rischio talvolta mortale per gli inconsapevoli bagnanti.

Dopo la presentazione di ieri a Genova dei risultati del monitoraggio, svolto lungo le coste liguri dall’equipe tecnica della Goletta Verde, realizzato  grazie al sostegno di CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio), la Goletta partirà oggi alla volta di Marciana Marina (Livorno), dove ormeggerà dal 25 al 27 giugno per la seconda tappa del tour.

Però, con tutto il rispetto per la sua missione, a parte i casi di trasgressioni di norme di legge, sembra che la “Goletta verde” venga a fare il guastafeste quando tutti, l’Arpal per prima, avevano certificato la qualità “eccellente” della acque marine liguri! Non è molto chiaro ciò che ne risulta e la confusione non aiuta, complica!

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