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L’Italia e il debito pubblico

L’Italia sembra destreggiarsi tra Usa, Nato e Russia, tra ideologia e business, tra ideali Europeisti e guerre di quartiere. Le promesse elettorali, forse farebbero aumentare il debito, come ci ricorda la Bce. Trovandoci in difficoltà. per fare tornare i conti, non basta la richiesta di cancellare, non considerare un debito di 240 miliardi con la Banca Europea e di cambiare marcia per immigrati. In Europa le frizioni si stanno moltiplicando, il quadro con voti populisti in Polonia, Austria, Ungheria, Slovacchia, con i Paesi Baltici guidati dall’Olanda, evitato all’ultimo minuto da Macron in Francia, si incardina un lungo periodo, contrassegnato da contrasti per le linee Europee: bilancio, guerra sui dazi, Brexit. Il rallentamento può essere forte, se nasceranno protezionismi (Usa o altri Paesi). Noi dipendiamo dall’Export, soffriamo l’ Euro forte e la concorrenza dell’Asia. Il nostro debito inizia dal 1980 con una democrazia anomala, una egemonia sui generis, DC al potere, PCI all’opposizione, con interventi assistenziali da entrambe le parti. Non coltivando una economia di mercato e con scarso senso civico, si giunge alla triplice crisi (etica, politica, economica) del 1993, per arrivare ad un sistema Centrodestra, Centrosinistra. Il grave è non aver sanato le precedenti fratture iniziate nel 1921 e tanto meno trovato una nuova classe dirigente realmente preparata, ma assorbendo la vecchia dirigenza DC. Ora siamo ad una ulteriore anomalia politica, un sistema tripolare, risultano 2 partiti populisti col rischio di sgretolare la democrazia parlamentare, di mettere, forse in discussione la stessa Costituzione. Intellettuali ed esperti in Italia sono sempre più criticati come già fece nel 1794 il Tribunale Rivoluzionario “gli intellettuali si sono rinchiusi in una torre d’avorio”, “la Repubblica non ha bisogno di saggi”. Approvare condotte gas, poi bloccarle, non completare l’alta velocità ferroviaria , vorrebbe dire restare isolati in Europa, la via dalla Seta con la Cina, vuole centri di riferimento in Mediterraneo, per ora abbiamo declinato a favore della Grecia, forse un altro si avrà a Vado L. Una particolare attenzione meritano i seguenti punti: economia, riforme, rapporti Italia /Europa, politiche sociali, finanza e innovazioni infrastrutture. Con l’Europa siamo deboli e un pò colpevoli per aver subito in passato (Paese, Banche vanno bene),ora si deve intervenire decisi, pur senza battere i pugni sul tavolo, voler rompere, pur in risposta a prese di posizione, provocazioni UE sbagliate La ripresa Italiana è legata all’export, bloccata nel reparto immobiliare (crediti deteriorarti banche), con caduta valore. Dovranno poi esserci impegni per valori energetici (energia e clima), serve abbattere l’impatto ambientale con interventi massicci

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