di Pino Rosso
La crisi certamente pesa sul nostro stile di vita, spesso però, utilizzano male i soldi a disposizione. Buona cosa ridurre nel limite del possibile le spese superflue. Da un’interessante indagine risultano notevoli scarti alla produzione o lavorazione agricola (frutta, verdura, cereali, olive,residui latte) che, se trattati opportunamente, potrebbero ancora dare (metano, insetticidi, vernici, borse spesa riciclabili, mangimi, concimi) tutto ecologico ed altrettanto importanti scarti nei cibi familiari (circa 40%) per un totale di 6.5 euro/ settimana. Vita intensa, poco tempo libero, lavorare in due spesso costringono le famiglie a far la spesa una volta la settimana acquistando in modo compulsivo, specie le offerte, per poi accatastare in frigo con la spada di Damocle delle scadenze,ecco importanza di effettuare bene la spesa. Sicuramente utile, prima di recarsi a fare la spesa, controllare le riserve alimentari mettere in evidenza ciò che sta per scadere, acquistando solo ciò che serve, compilando la lista per non farsi tentare. Una buona abitudine, nel mondo anglosassone chiamata “doggy bag”, ma , pur con un termine più simpatico è applicabile anche da noi. Dopo un pranzo al ristorante (di solito solo nel 28% dei casi si consuma tutto), portare a casa quanto rimane nel piatto portata, evitando diventi rifiuto. Se sprecare può essere un insulto a quella metà del mondo che soffre di denutrizione e fame, altrettanto grave è l’incidenza sul nostro bilancio familiare, quanto per uno sfruttamento illogico delle risorse certamente non infinite del nostro pianeta. Tra le proposte, trova favore quella di prevedere eccezioni per la data di scadenza di alcuni alimenti che possono conservarsi più a lungo. Oggi vino, sale, zucchero e alcuni prodotti confezionati sottovuoto come pasta, riso e caffè sono già esonerati da questo obbligo. Altresì è importante fare distinzione tra le scritte “da consumarsi entro il…” e “preferibilmente entro il… “ la prima è prescrittiva mentre la seconda è più elastica. Utile al fine del riciclo e pulizia fornire i distributori automatici di bibite di un riciclatore incentivante che ritiri in cambio di una moneta o buono sconto da usare per una prossima consumazione. Lo stesso discorso potrebbero essere fatto da ditte, grandi magazzini per il ritiro di propri contenitori vuoti. Sarebbe un modo di tener città pulite, invitare i clienti a tornare (se io non ho tempo un altro può essere invogliato a farlo per me). Chi aiuta merita un premio, potrebbe essere valido anche per i Comuni ,in particolare nella raccolta differenziata un premio, una riduzione tassa rifiuti In una parola considerato che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” dovremmo valutare il il rifiuto una opportunità,una risorsa.