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“L’ultima sonata”, Cristina Rava presenta ad Albenga il suo ultimo libro

“Questo mio libro è diverso dagli altri perchè è più introspettivo e mi sento di ringraziare il giornalista Roberto Gonella”, ha dichiarato la scrittice Cristina Rava durante la presentazione del suo ultimo libro dal titolo “L’ultima sonata”, “e voglio dire che nei miei libri sono presenti i cosiddetti “matti” ed io sono legata in un certo senso a loro perchè ho notato che per i malati vi è una sorta di rispetto, mentre questo non è presente verso i malati di mente. Il personaggio vittima del mio ultimo romanzo è psicotico e qui la figura della follia è presente in chi domina la scena anche perchè viene operato per un’aneurisma e nella risonanza si vede la presenza di un tumore, quindi lui dimentica i fatti recenti ed è portato a giustificare l’atto. Il confine tra salute e non-salute mentale è labile e vi sono due modi di reagire, che possono essere la depressione o la reattività. La figura di Ardelia è una figura reattiva e costruttiva, ma si rimbocca le maniche e per la prima volta si confronta con una figura ambigua e questa figura tiene le distanze e fa vacillare le certezze della stessa Ardelia. L’irrazionalità di Ardelia è simpatica ma lei non è pienamente di buon senso e qui si può riscontrare la sua mancanza di cinismo tipica dei medici legati perchè lei crede in un certo modo di traghettare le anime. La morte è un incubo e per Ardelia quell’incubo è la sua fonte di sostentamento e voglio anche dire che in questo romanzo la figura dei musicisti come ad esempio Mozart è molto importante perchè la musica è un linguaggio non verbale con una carica emotiva enorme. Porto lo stile statunitense nella riviera di Ponente ed i luoghi sono una cassa di risonanza enorme così come hanno la funzione di un personaggio. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, vi sono pochi serial killer e nei miei romanzi i personaggi cambiano nel corso del tempo e questo, a mio parere, li rende più realistici mentre altri scrittori tendono a far restare i loro personaggi sempre uguali come, ad esempio, il commissario Maigret di Simenon. La figura del gatto è sempre presente perchè lo trovo straordinario nella sua banalità e per me il giallo è un meccanismo per interrogarsi e lo scrittore deve farsi continuamente domande e voglio dire che il confine tra la malattia ed il diritto ha fatto nascere questo libro”. “Sono molto contento del fatto chr Cristina Rava scriva di Albenga ed è per me e per tutta la città un vero vanto e mi sento dire che nella mia famiglia siamo tutti fan di Cristina Rava”, conclude il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano.

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