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ATTUALITÀ

Ma cosa aspettiamo a cambiare questa “Nostra” povera Italia?

italiaMi sto chiedendo sempre più spesso quando la gente, noi per intenderci, inizierà a cambiare, possibilmente in meglio, questa nostra Italia che da anni ormai e sempre in maniera più evidente, sta facendo acqua e sta andando, come si suol dire a ramengo! Sono veramente stanco di sentire continuamente amici e persone che dicono di non essere più italiani e di odiare quasi il nostro attuale ordinamento demcratico, per non parlare della costituzione che certamente andrebbe modificata per adeguarsi alle mutate necessità di noi italiani. Ho usato l’espressione “Nostra Italia” perché credo, che tutto sommato, il nostro Paese debba ancora essere di noi italiani e non oggetto di appetiti di atri. Chi sono questi altri? Le ormai centinaia di migliaia di migranti che, senza nessun ordine ed inquadramento, continuiamo ad ospitare con dei costi non più logici e sostenibili, illudendoli con il miraggio di un lavoro o di una sistemazione degna di tale nome che non siamo assolutamente in grado di dare nemmeno ai nostri figli. E’ giusto aiutarli, ma a casa loro, limitandone e bloccandone l’ingresso. La nostra Europa ormai esiste solo sulla carta, incapace volutamente di non aiutraci in questa continua missione umanitaria che stiamo svolgendo da molti anni e per la quale dall’Europa stessa non abbiamo ricevuto nessun aiuto se non le belle parole della Signora Merkel. Non è giusto che i nostri ragazzi, debbano arrivare alla veneranda età di trenta-quarta anni, sena uno straccio di lavoro in mano dopo anni di studio costato, soldi e fatica ai genitori che li hanno mantenuti. Giovani che rischiano di non diventare mai “Uomini” e “Donne” perché a loro è negata la possiilità di crescita. Non lavorando, ovviamente, non avranno una pensione e allora cosa faranno? Sembra che nella gioventù di oggi, si sia svuotata di ogni ideale, brancolante nel buglio, non crede più alla politica e alle vane promesse. Ha persino perduto la volontà di lottare, alcune volte cercando rigugio nella musica o peggio negli spinelli. Ma cos’altro può fare questa fascia d’età nel marciume in cui viviamo, se non rischiare di marire essa stessa! Anche il mondo dello sport professionistico è sempre più imbrattato da mangerie, da arrivismi, da sotterfugi, governato da personaggi indegni di appartenenza allo stesso mondo dello sport dove prevalgono interessi privati che ne hanno deturbato l’immagine e che sono fonte di pessimo esempio. Sono stufo di vedere ragazzi che giocano a calcio e che hanno avuto la fortuna, rispetto ad altri coetanei, di arrivare ai vertici e quindi sono pagati centinai di milioni di euro all’anno, quando ormai i due terzi dell’Italia se non è ridotta alla fame, poco ci manca. Lo sport sta perdendo la sua valenza e la sua funzione sociale verso i nostri giovani. La giustizia, nonostante tutti i discorsi e le promesse, che ogni hanno ci sentiamo ripetere a mo’ di presa in giro, restino quel grandissimo marasma che è. Carceri che straboccano di ogni sorta di personaggi, processi che durano degli anni per non arrivare né a capo né a coda, sentenze allucinanti che inorridiscono solo a sentirle. Per non parlare di una buona quantità di giudici, grazie al cielo non tutti, che (inutile nasconderlo) sono estremamente politicizzati evidenziando tutte le debolezze proprie dell’uomo. Una giustizia che si potrebbe cambiare, ma non si vuole cambiare! Un ambito che dimostra di essere più ad appannaggio dei signori benestanti  e sempre meno vicina ai ceti meno abbienti. Ma è proprio vero che “la legge è uguale per tutti”? Ognuno tragga le sue considerazioni in tutta serenità. Sono stano di vedere un’Italia che non ha rispetto né dei bambini né dei malati e né degli anziani. Come possiamo credee di essere una nazione civile? Un Paese dove l’istruzione è scesa ai minimi storici, dove le scuole (che crollano a pezzi) sono a rischio della stessa salute dei giovani e dove gli insegnati stanno dando ben di più di quanto ricevano da uno Stato che, di loro, davvero se ne infischia! Basta guardare gli stipendi, ridicoli nell’importo e ormai bloccati quasi da sei anni. Un’Italia dove i malati rischiano di migliorare o di guarire olo se hanno il portafoglio gonfio dal momento che l’assistenza sanitaria offerta è di ben povera qualità, nonostante l’abnegazione della categoria medico-infermieristica alle prese con gravissime carenze strutturali. Sei-otto mesi per fare un’ecografia o una tac o una risonanza magnetica! Ma nemmeno fra gli “Zulu” c’è così tanto tempo da aspettare! La sanità è sempre più diventata “Malasanità”, nel vedere fatti molto recenti in cui bambini muoiono in ambulanza perché rifiutati da due, tre, quattro ospedali o muoiono perché dimessi con troppa non curanza, avendo sottovalutato il quadro clinico. Nessuno alla fine paga veramente per questi fatti. Mettetevi nei panni dei genitori colpiti direttamente e vorrei vedere come voi reagireste! Passando agli anziani, dopo una vita di lavoro, sono dimenticati nei loro “lazzaretti” perché mancano le case di riposo e le strutture che lo Stato dovrebbe mettere a disposizione, riducendo al minimo le strutture private che, oltre a costare moltissimo, dovrebbero essere ben meglio controllate e monitorate per evitare di leggere e quindi prevedere, quegli scandali che sono all’ordine del giorno con anziani maltrattati e gestiti peggio degli animali. Inoltre continuano i tagli all’assistenza, in particolare ai servizi sociali che con i pochi mezzi e uomini a dispozione, più di tanto non possono fare. Amministrazioni comunali che cacciano via letteralmente i loro (anzi i nostri quattrini) in spese orridi e inutili e levano fondi all’assistenza che, invecchiando sempre più la popolazione, andrebbe sempre più potenziata. Gli operatori sociali ci sono: occorre assumerli e pagarli garantendo alla popolazione uno dei servizi più importanti ed essenziali. Tutti, almeno lo speriamo, invecchieremo e tutti noi avremmo bisogno di aiuti e di assistenza. Pensiamoci adesso, perché un domani sarà tardi! Sono stufo di vedere che anziani percepiscono pensioni sociali da 500 euro al mese (e non tutti raggiungono questa somma); come il governo può pensare che un essere umano possa pagarsi l’affitto dela casa e bollette, vestiti, mangiare e le tasse con 500 euro mensili? Ma nel programma politico del Sig.Renzi, non c’era l’immediato aumento delle pensioni sociali? Probabilmente ha dirottato tale somma dando la “mancia” degli 80 euro a chi voleva lui. La nostra Italia recita in Europa la parte della “cenerentola” e dove è trattata e considerata quasi uno zero! Non esiste nella maniera più assoluta un piano ed un programma di sviluppo di quell’edilizia popolare che il governo dovrebbe attuare e gstire e che consentirebbe a centinaia di giovani di poter avere una casa, al giusto canone d’affitto e potersi sposare senza gravare sulle spalle dei genitori. Molti mi potranno obiettare che è inutili essere assegnatari di una casa popolare, quando, non lavorando, non si ha nemmeno la possibilità, di pagare un affitto minimo. E’ vero anche questo!
In compenso, le case popolari ci sono e tante, ma sono regolarmente occupate dagli abusivi che ala faccia delle istituzioni, continuano a fare gli affaracci loro, togliendola a chi maggiormente lo meriterebbe. Anche questo è uno dei tanti scandali irrisolti della nostra Italia, sempre più, come dicevo, Italia deli altri. L’Italia dei furbi e dei “pocodibuono”! Gli istituti bancari continuano a spadroneggiare, a negare aiuti e mutui a privati e commercianti, alimentando il mondo dell’usura che rappresenta uno dei cancri peggiori di casa nostra. Alle banche è stato concesso, fin dal lontano passato, troppo con il benestare del nostro governo incapace di mettere dei paletti. Forse ne aveva convenienza? Banche che sui conti correnti degli italiani danno lo 0,15% di interesse sapendo però molto bene come far supersfruttare i nostri depositi. Non converrebbe tenersi quei quattro soldi nel pollaio o sotto il materasso? Almeno non si rischierebbe di subire una “rapina” legalizata come quella che il Ministro Amato ci fece, nella notte fra il 9 e il 10 luglio del 1992. Sono stanco di vedere l’equitalia, che come la ghestapo o le “SS” al tempo del terzo Raich, perseguita fino alla morte dei poveri disgraziati che dai mille euro di debito se ne trovano a pagare quattro o cinque mila per esssere stati inadempienti er assoluta impossibilità di onorare gli impegni. L’equitalia nessun altro è che il nostro amato governo , quello che avrebbe il compito di stare vicino agli italiani, di aiutarli, di proteggerli, di venire incontro alle reali necessità. Che dire poi della croce rossa, italiana che il governo stesso (grazie anche al Signor. Monti) ha voluto deliberatamente smantellare, levando ogni sorta di aiuto e lasciando alla mercé di se stessa e allo sbaraglio i propri dipendenti? Non voglio aggiungere altro! E’ ormai inutile dire che “L’Italia è una repubblica democratica fondta sul lavoro”, due grosse bugie, della prima di democratico c’è ben poco, della secondo il lavoro non c’è proprio. E qui mi fermo all’articolo n°I della nostra ormai obsoleta costituzione. Sono stamco di assistere alle moltissime e più diverse trasmissioni televisive dove tutto quanto ho sommatiamente su indicato, viene denunicato in termini ancora più chiari e con il supporto di servizi e filmat che qualora ce ne fosse ancora bisogno testimoniano lo stato in cui è ridotto il nostro Paese. Ebbene, davanti a tutte queste denuncie, a tutte queste testimonianze che si fa? Cosa viene fatto, in concreto, per cambiare? Nulla di nulla. Le forze dell’Ordine sono sempre più legate e spesso prese in giro dalle attuali leggi che ne limitano la loro efficienza e che spesso le condannano nell’espletamento delle loro funzioni a difesa e a tutela del cittadino . Forze dell’Ordine con pochi mezzi a disposizione, mal retribuite, le cui caserme vengono chiuse o ridotte alla faccia di un risparmio a spese della nostra sicurezza. Sono stanco di veder ancora sospeso ils ervizio di leva obbligatorio, sono convinto che almeno sei mesi di vita militare, magari vicino a casa, non farebbe male ai nostri giovani, incapaci di vivere insieme e non più avezzi ad ogni minima sofferenza. Un “amor di Patria” che ormai si è perso nella notte dei tempi. La politca, lo sappiamo tutti molto bene, è assolutamente inaffidabile e finchè saranno in troppi a comandare e ad occupare seggiole non si arriverà mai a nessuna soluzione. Forse è giunto davvero il momento che solo noi, cittadini benpensanti ed ancora amanti del Bel Paese, prendiamo in mano il bandolo della situazione: ne va, non tanto del nostro futuro che, certamente, si presenta come triste e difficile, ma di quello dei nostri figli e nipoti che di futuro proprio non ne hanno. Beh, in effetti sono un po’ tante, troppe cose che non accetto più, ma credo che questa mia stanchezza (che a volte rifiuto e nausea) sia condivisa da tantissimi. Come fare a cambiare le cose? La risposta è facile e dal momento che una rivoluzione (intesa in senso storico di cambiamento, di trasformazione) andrebbe fatta, questa la può attuare solo con la politica. Sono quindi i partiti politici, sui quali ognuno di noi deve agire con le giuste pressioni, a modificare, anche a piccoli passi, l’attuale status. L’importante sarebbe iniziare a cambiare qualcosa, ma a tutt’oggi, non solo nulla è cambiato in meglio, ma si è solo peggiorato.

 CARLO COLLA

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