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Ma siamo proprio convinti che i preti si possano sposare?

L’argomento è tutt’altro che semplice e le convinzioni dei cristiani credenti e praticanti sono le più diverse .
Ma, tutto sommato, c’è poco da dire: c’è chi è d’accordo sul fatto che i preti si debbano sposare, ed altri che ne sono assolutamente contrari. Non me ne abbiano a male i preti (sono amico di molti di loro), ma io appartengo alla seconda categoria di fedeli, ovvero a quella che sono convinti che il matrimonio non si addica ai preti. C’è da dire che una parte dell’alto clero incomincia a pensare che anche i preti debbano contrarre regolare matrimonio con il santo padre che mi sembra lui stesso imbarazzato sulla posizione da prendere in merito. Iniziamo con il dire che i preti sono sempre meno e la “crisi delle vocazioni” è altissima. Ai preti, pertanto, sono assegnati sempre compiti maggiori a livello territoriale: molti devono gestire e seguire anche due o tre parrocchie, avendo enormi difficoltà nello stare vicino ai propri parrocchiani con i quali si ha sempre meno tempo per parlare e dialogare e per stare loro vicino nei momenti di difficoltà. Io credo e ne sono convinto che un prete, sposato e magari con prole, preso da tutti i problemi che un uomo ha nella gestione di una famiglia, piccola o grande che sia, non abbia più tempo per stare vicino ai problemi dei suoi parrocchiani. Già esiste un grande scollamento fra parrocchiano e prete: si arriverebbe presto alla rottura definitiva. Dove troverebbero il tempo i preti per fare proselitismo per la religione cattolica o per recuperare le migliaia di persone che, purtroppo ogni anno, si allontanano dalla nostra religione non andando più alla santa messa o non avendo più punti di riferimento cui aggrapparsi? Mi rendo conto che il prete è un uomo come noi tutti con precise esigenze anche da un punto di vista prettamente sessuale: è su questo argomento, io credo, che la chiesa debba intervenire trovando le più giuste ed opportune soluzioni. Oggi fare il capofamiglia con tanto di moglie e di figlia carico è un vero e proprio lavoro, fonte di preoccupazioni continue e con una spesa economica non indifferente. E poi… Chi darebbe lo stipendio ai preti per il mantenimento decoroso della loro famiglia che, dio volendo, potrebbe di ventare anche molto numerosa? E poi ancora… Tanti matrimoni, preti o non preti, possono andare a gambe per aria! Come la mettiamo se il signor prete e la moglie si devono dividere non andando più d’accordo e, i figli che fine farebbero? Ho l’impressione che tutto diverrebbe un casino impressionante. Non si tratta di essere bigotti o tradizionalisti, ma il matrimonio dei preti proprio non ce lo vedo e non lo condividerò mai. Ma, peraltro, stiamo vivendo un’epoca di grandi trasformazioni anche ideologiche e non mi stupirei che, un domani, si arrivasse anche a questa riforma, che per la chiesa cattolica sarebbe un grande auto goal! Pensiamo, invece, a mettere in condizione i preti a lavorare al meglio dando a loro tutti i mezzi per compiere la missione a cui sono stati chiamati e che loro stessi hanno accettato senza remora alcuna. Il matrimonio sarebbe per loro un enorme fardello che finirebbe con il distoglierli dall’importantissima opera che devo no svolgere. Per la chiesa cattolica sarebbe un passo indietro ed uno stravolgimento inaccettabile. Dei preti-nonostante tutto ciò che si vede e si sente-ho massima stima e fiducia. Ma come preti, non come mariti o padri di famiglia!

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