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ATTUALITÀ

MUDA DI ALBISSOLA…COLLETTIVA PER IL RICORDO DEL 10 FEBBRAIO

di Giorgio Siri

Alla “giornata del ricordo”, fissata il 10 febbraio per commemorare la persecuzione e l’esodo degli italiani dell’Istria al termine della Seconda Guerra Mondiale, è stata dedicata, al Muda di Albissola Marina, una mostra d’arte collettiva, curata da Federico Marzinot.

Il tema sarebbe stato legato all’evento storico ma gli artisti hanno esposto anche secondo le loro specifiche inclinazioni. Ritorniamo sull’esposizione per un doveroso commento.

Beppe Ricci (Orsara Bormida,1946), ospite piemontese fra artisti liguri, pittore dilettante, anche se ha tenuto corsi e lezioni d’arte, ma meglio sarebbe definirlo appassionato ed entusiasta; allievo di Gigi Morbelli, ma anche dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, pertanto proveniente da una scuola rigorosa, era presente coi paesaggi piemontese, che costituiscono forse il suo marchio distintivo, colti, al suo modo particolarissimo, in ciò che di antico hanno lasciato nell’odierno,anche se eccelle pure nel ritratto. Il suo paese, Orsara, fra i lavori esposti, figurava come soggetto preferito, osservato da visuali diverse, con gli occhi del cuore, si può ben dire, ma altresì con una maestria che mette Ricci in relazione, pur col suo personalissimo segno, con la tradizione di grandi paesaggisti piemontesi di cui, tramite Morbelli, ha respirato il soffio di autori come Giudo Meineri, Giovanni Colmo, Alessandro Lupo, Enrico Reycend…

Interessante, nei lavori di Ricci, l’uso del colore, a effetto luminoso, rammentando così qualcosa di Previati. I fatti delle vicende giuliano-dalmate sono stata, dal maestro, sintetizzati in un acquarello, delicato e forte ad un tempo, che ricorda una celebre foto di esuli che stanno raggiungendo, per imbarcarsi, la nave “Toscana”. L’acquarello è stato donato dall’autore al Comune di Albissola Marina.

Claudio Zunino, di cui abbiamo potuto osservare, altrove, una interessante impronta fra surreale e realismo magico, proponeva un quadro, quasi un disegno, ispirato all’esodo degli italiani dall’Istria: in un vetusto paesaggio urbano, forse con caratteristiche liguri, un anziano si chiede dove sarà diretto un treno che sta transitando…

Di Walter Mellano conosciamo la passione per i paesaggi; l’autore si inserisce, anch’egli, nella scia dei paesaggisti piemontesi, ricordando, tra altri, Cesare Gheduzzi, con un senso onirico e lirico in più, per cui le sue vedute, specie quelle ispirate alla Liguria, più che geograficamente situate, sembrano dimorare in un ambito mentale e percettivo personale, con una reminiscenza di  Mario Berrino o di pittori americani – Winslow Homer stesso – cui già lo avevamo accostato.

Nella collettiva del Muda proponeva pure due “Regate”, una su ceramica, di movimentato e dinamico cromatismo.

Conosciamo Ennio Bianchi per essere uno dei pochi artisti a coltivare l’arte dell’intaglio su legno con lavori in cui preziosismo e precisione non escludono fantasia e brio; comunque i lavori di Ennio ricordano le tarsie del coro della chiesa del Santuario di Savona, opera dei fratelli Garassino.

Giovanna Crescini coniuga lo spirito della ricorrenza con lo stile solido che dimostra di possedere, richiamando  qualcosa di Eso Peluzzi e una presenza di Felice Casorati e del Realismo magico.  Impressionante, per potere evocativo, la raffigurazione di sedie che rimandava ad un luogo di passaggio, a Trieste, degli esuli.

MariellaTissone, espressionista, memore dei valori cromatici e delle suggestioni dell’astrattismo nelle sue più vibranti note, inserisce, nei lavori esposti, volti femminili  velati insieme di inquietudine e decisione, di dolcezza e  forza: volti barocchi che potremmo ritrovare nella pittura di Artemisia Gentileschi od in certe immagini della scultura decorativa dei grandi palazzi del manierismo e del barocco…

Intrigante, avvolgente, appassionata ed appassionate, Caterina Galleano ripropone le sue marine, che rammentano, nel caso, pittori liguri di marine, come Giacomo Linari, Giuseppe Arigliano, Andrea Figari quando, con barche in secca su di una spiaggia, non ci ricorda Carra’!

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