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ATTUALITÀ

‘Non sparate sul pianista’, il nuovo grido dell’Opera Giocosa

Così fan tutte Orizz.cdr

Forse il più felice era lui, il Maestro Giovanni Di Stefano, salito sul palco venerdì 9 ottobre per ricevere con il cast del ‘Così fan tutte’ i meritati applausi. Ma che la serata sia andata benissimo è evidente: tanti, tantissimi applausi da parte di un pubblico che mostra qualche defezione, e a maggior ragione si stringe attorno ai protagonisti: Anna Kraynikova e Marina De Liso, Giulio Mastrototaro e Francesco Marsiglia, Linda Campanella e Domenico Colaianni, rispettivamente nei panni delle sorelle Fiordiligi e Dorabella, dei pretendenti Guglielmo e Ferrando, della cameriera Despina e del filosofo Don Alfonso. In buca, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e, sul palco, il Coro P.Mascagni di Savona (Maestro Gianluca Ascheri).
Il dramma giocoso di Wolfgang Amadeus Mozart, in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte, manca a Savona dal ’98, e fu un ‘evento eclatante’: così sostenne il direttore artistico della Giocosa, Di Stefano, nel corso dell’ultima conferenza stampa di settembre, per la presentazione della stagione lirica autunnale. Parole che possiamo estrapolare dal loro contesto e riproporre da parte nostra per la Prima del 9 (foto di Luigi Cerati).
Niente ouverture, all’inizio della serata, perché il desiderio della regista Elisabetta Courir (anche scene e costumi) era che in questi momenti tutte le coppie (Coro compreso) si muovessero come in un girotondo… ed ecco che, allora, lo spegnersi delle luci ha dato l’avvio al dialogo tra Don Alfonso, Guglielmo e Ferrando, e solo dopo che questi hanno siglato il patto le voci si sono spente, mentre sulla rossa pedana sembrava si inscenasse un carillon.
Ma la serata era già stata caratterizzata da un’altra licenza: Di Stefano, appena giunto in buca, rivolto al pubblico, ha infatti pronunciato poche parole contro i tagli del Governo, che stanno minacciando la musica regionale (non sparate sul pianista, appunto). Le note occorre ascoltarle ‘dal vivo’, ha detto, cercando di trasmettere ai presenti quel valore di cui al Ministero pare si rendano poco conto.
Ma veniamo ora all’opera vera e propria, e alla drammaticità, nonostante sia un titolo buffo, di alcune arie. Quanto inchiostro a sviscerare la trama e le intenzioni di Mozart, addirittura c’è chi sostiene che l’imperatore Giuseppe gli avesse messo la pulce nell’orecchio, per un fatto di cronaca realmente accaduto nella nobiltà… Chissà!
Quel che è certo è che di quest’opera, coproduzione del nostro Teatro di Tradizione e della Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, se ne parlerà ancora, anche per l’affiatamento del cast: i momenti in cui si strugge Fiordiligi, la scelta di Dorabella nei confronti del ‘brunettino’, la malizia di Despina (il femminile di Leporello del ‘Don Giovanni’), e l’efficacia quando si scopre che il notaio è lei, la tenacia di Guglielmo e Ferrando (quanto è stato dolce il ‘Volgi a me pietoso il ciglio’ di quest’ultimo), infine l’ostinazione di Don Alfonso, tutto ha contribuito a rendere la serata unica ed entusiasmante, dove il tocco del light designer Alessandro Santarelli è stato fondamentale più e più volte, per sottolineare la caducità di alcuni istanti.
Unico appunto la troppo lunga sosta al tendone-finestra del gran burattinaio, che vorrebbe accreditare il titolo come l’opera delle marionette, ma che nei fatti appesantisce la scena, mentre invece graziosissimo lo sbucar dalle tende del Coro nel finale, così festoso che è parso organizzato per smentire chi sostiene che Mozart si sia messo a lavorare per il ‘Così fan tutte’ controvoglia.
Anche l’ultimo appuntamento della stagione autunnale dell’Opera Giocosa sarà una coproduzione, e vedrà affiancati il nostro Teatro di Tradizione e il Teatro L.Pavarotti di Modena: come più volte asserito in conferenza stampa dal presidente Tito Gallacci, la collaborazione fra due o più enti rappresenta un modo con cui si possono arginare i costi. Però si dovrà attendere sino a martedì 24 novembre, quando alle 20.30 il sipario si alzerà per: ‘Il labbro della Lady’, di Carlo Galante, dal racconto ‘Lady Sannox’ di Arthur Conan Doyle, libretto di Stefano Valanzuolo. Sul palco: Francesca Tassinari, Mirko Guadagnini, Matteo Ferrara e Toni Contartese. In buca l’Ensemble del Teatro Comunale di Modena (Maestro Carlo Boccadoro). La regia sarà di Stefania Panighini, i costumi di Massimo Carlotto. L’Anteprima Scuole si terrà la mattina stessa, alle ore 11.

Foto: Luigi Cerati

Laura Sergi

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