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ATTUALITÀ

Numero unico per le emergenze: pro e contro

Il 112, è un numero di emergenza unificato Europeo, una competenza Regionale con numero Nazionale, attivato un anno fa in tutta Italia. Ha sostituito: 112 Carabinieri, 113 Polizia,115 Vigili del Fuoco, 118 Soccorso Sanitario. Già raccomandato dall’Europa nel 1976 è stato gradualmente attivato a partire dal 1991, almeno parzialmente, in tutti gli Stati Europei. Dall’avvio, possiamo farne una valutazione su come funziona Una bella indagine è stata fatta da “Repubblica”, da cui emerge che un unico centralino riceve le varie richieste per smistarle ai settori interessati. Qualcuno mette le mani avanti dicendo che si perde tempo a ripetere in situazione di emergenza, in casi di vita o di morte. E’ vero, ai vari centralini arrivano chiamate già selezionate, ma è spesso necessario far ripetere il quadro della situazione, allungando i tempi. Le rappresentanze sindacali dei vari servizi, riunite a Roma , sono scese in piazza dicendo ”non aiutiamo, ma ammazziamo la gente”, trovando difficile, al di là della buona volontà, entrare in sintonia .Ognuno ha le proprie peculiarità, esigenze organizzative. Il Responsabile emergenza della Conferenza delle Regioni, ne dà un giudizio positivo, ma per una completa e minuziosa valutazione, manca la possibilità di comparazione con dati precedenti. Come si potrebbe migliorare, centrale unica sì, ma con presenza interforze, perchè ognuno possa dare il proprio contributo specie per ridurre i tempi morti, relativi alla conoscenza del territorio, agevolando l’intervento o interagendo anche con due enti interessati. Importante interloquire con esperti , gli operatori laici, non professionali , sono inesperti nello stabilire e comunicare i particolari della situazione. Da una ricerca fatta nella Regione Liguria, risulta che il tempo di risposta di una centrale che smista circa 1,5 milioni di chiamate, si possa contenere in un tempo di 1’30”: 5 minuti dopo uno squillo, poi 30 secondi per passare la chiamata al centro interessato. Sicuramente la centrale potrà essere migliorata se dimensionata in proporzione al territorio, per poter assolvere al meglio (tempi rapidi) l’assistenza, trattandosi spesso di vita o di morte.

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