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ATTUALITÀ

Pace e antiradicalismo

“La pace va cercata dentro di noi e già nel lontano 1965 durante il Concilio Vaticano Secondo si parlava di ciò”, ha dichiarato Don Mauro Marchiano, direttore del Museo Diocesano di Albenga, “e tutti gli uomini sono un’unica grande famiglia. Tutti noi abbiamo bisogno di redenzione, della salvezza e della collaborazione umana senza dimenticare di condividere le cose che Dio ci dona. La pace è opera di Dio e deve esserci una giusta ripartizione dei beni con l’amicizia e la pace reale. La pace è un edificio in continua costruzione e bisogna avere il rispetto per gli altri uomini e popoli e la loro dignità. Occorre anche eliminare le dispartià economiche e la cooperazione è importante per i temi attuali. All’inizio della messa vi è sempre un augurio di pace così come alla fine della funzione per celebrare al meglio l’alfa e l’omega e durante questo rito vi è l’apertura alla pace e s’invoca Dio per ottenerla. Occorre ricondursi a Dio nella pace e la pace è sinonimo di vita in contrapposizione alla morte fisica e spirituale”.

“Io sono un cattolico laico e non è sempre vero che se non c’è la guerra c’è la pace”, sottolinea Gianmaria Zavattaro, ex dirigente scolastico, “e la disuguaglianza tra le nazioni non è una forma di pace. La pace è benessere e pienezza di vita e accoglienza reciproca e se questi valori non ci sono c’è un pacifismo falso e la paura di tranquillità viene disturbata portando al trionfo l’indifferenza verso gli altri e ciò è un vero banco di prova per la concretezza della pace. I fondamentalismi sono la massima espressione dell’indifferenza verso gli altri e oggi gli altri sono quelli che hanno una religione ed una cultura diversa dalla nostra ed incontrare gli altri è la vera sfida del 21 secolo. Per gli altri siamo noi quelli diversi e la Lieta Novella dice che gli altri sono nostri fratelli e sorelle e beato è chi possiede la pace per unire. Occorre condividere le gioie ed i dolori per conoscersi e denunciare le ingiustizie come il colonialismo senza dimenticare di praticare e vivere la pace a scuola”.

“La pace ha dottrine simili in tutte e tre le grandi religiono monoteiste (ebraismo, cattolicesimo e isalm) e l’ebraico shalom indica le cose come devono essere, la cattolica pace indica la comunione con Dio e l’araba al salam indica che la pace è una qualità di Dio ed è uno dei 99 nomi più belli di Allah. Alla fine dei giorni la gente di tutte le epoche sarà riunita in pace e Dio tornerà e giudicherà tutti. La pace globale non è pura utopia e gli uomini devono lavorare su loro stessi dimenticando le tendenze radicali e svolgendo un educazione aperta al dialogo tra le religioni”, conclude la responsabile Coreis Liguria.

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