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CULTURA

PAOLO ANSELMO: MANIPOLAZIONI…..MOSTRUOSE

di Giorgio Siri

E’ giunta al termine, col meritato successo, la mostra che Paolo Anselmo, in occasione del ventesimo anniversario della sua attività artistica, ha tenuto a Celle Ligure, presso la Galleria SMS d’Arte. “Manipulator”, l’accattivante titolo della rassegna.

Nato a Savona nel 1961, diplomato al Liceo Artistico savonese “Arturo Martini”, Anselmo, ancora molto giovane intraprese una carriera di “make-up artist”, che lo portò da Milano a Parigi, da Tokyo a New York, da San Francisco a Los Angeles. Approda alla ceramica a metà metà degli anni 1990, quando, ad Albisola, apre il suo studio-galleria, nello spazio del quale espone le sue opere. Nel 1998 si trasferisce in Francia dove continua la sua attività a Vallauris. Rientra in Liguria nel 2001 ed apre un nuovo laboratorio. Ha collaborato con le più note manifatture albisolesi tra cui la “S. Giorgio”, la “Eman”, la “Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903”, la “Fenice”, “Soravia”.

Attualmente, oltre ad essere presente, ad Albissola, con uno studio situato ad un caratteristico crocevia di “caruggi”,lavora e produce le sue ceramiche a Faenza.

Provocatorio senza volerlo, originale senza esibizionismo, geniale senza osare, seppure possa anche parere che egli sia un originale che vuol osare e provocare, Anselmo si definisce “manipulator”; allude alla sua precedente professione di truccatore?

Anselmo è appassionato di creature fantastiche e mostruose; già si era potuto ammirare, in una sua personale alla galleria del cinema Don Leone di Albisola, nel 2013, i suoi pesci favolosi, luccicanti,  barocchi, che avevano richiamato l’attenzione del noto critico ed esperto Philippe Daverio.

Presenti di nuovo alla rassegna cellese in qualche esemplare, ed in ogni caso indimenticabili, si affiancavano ad altre creature di fantasia e a “Pinocchi” sospesi fra il ricordo del burattino della fiaba e certi “automi” che possiamo notare nel mondo pittorico di Depero!

Lo spazio SMS d’Arte, accogliendo le ceramiche di Anselmo, costituiva una vera “stanza delle meraviglie”, dove si potevano ammirare i suoi mostri fantastici, ammalianti, oppure altri attraenti rappresentanti del suo bestiario, meno “mostruosi” ma, in ogni caso, solo possibili nel campo dell’Arte, come un incredibile “gallo messicano da combattimento”! Su taluni piatti , appesi , si potevano notare scene di combattimento fra giraffe ed altri animali, entrambi dalle sembianze riviste . Su di uno dei piatti, l’uso di uno sfondo giallo era particolarmente efficace e felice, richiamando lontananze esotiche e fantastiche!

Nell’ambiguità fra un’apparente propensione “ludica” con cui l’autore sembra voler considerare l’azione artistica, per quanto essa non sia affatto da escludere, nelle sua creatività, e un preziosismo e un virtuosismo ingegnosi e ricercati, dobbiamo forse cogliere un’ essenza del messaggio dell’autore. Illusionista e ricercatore dei particolari, “manipolatore” ed inventore, Paolo è davvero l’erede od il riscopritore di una tradizione illustre. L’Arte ha esibito figure mostruose dall’antichità: dalle sirene alle gargouilles delle cattedrali gotiche, ai leoni stilofori, alle figure ibride che adornano le facciate degli edifici religiosi del medioevo, passando per i quadri di Bosch ma anche per i “dragoni” che si scontrano con San Giorgio, nelle raffigurazioni tradizionali, di cui vogliamo ricordare tre capolavori, dipinti, su tale soggetto, da Paolo Uccello, da Vittore Carpaccio, dal Pisanello! Sino a giungere ai Giardini di Bomarzo, più noti. Ma se Paolo Anselmo ha un antenato, lui che, ovviamente, è stato autore anche di dragoni, questo è, probabilmente, la ricchissima parte illustrativa, ad acquerello, dell’opera di catalogazione del pioniere della scienza naturalistica, Ulisse Aldrovandi (1522-1605) che non dubitava che, nella natura, esistessero veramente i mostri favolosi la cui esistenza era tramandata da epoche immemori e che pertanto li raffigurò…Se poi, a motivo di ciò venne criticato da un punto di vista scientifico, è dal punto di vista artistico che il suo bestiario, dove fantasia e realtà sono a stretto contatto, rimane in ogni caso interessante! Paolo, tenuto conto della sua personalissima visione, del suo tocco particolare, che si evince ad esempio dallo strabiliante uso del colore, sembra raccogliere quell’eredità, con una sempre attuale freschezza baroccheggiante, per riproporla nel mondo contemporaneo, nel modo postmoderno in cui l’Arte, che è andata oltre tutto ed ha raggiunto espressività estreme, sta cercando di fare il punto, di riaversi dalla vertigine! Anche se poi il favoloso bestiario di Paolo ve la ripiomberebbe! Proprio di questi tempi, in cui si sta ricordando il bicentenario della pubblicazione del “Viaggio in Italia” di Goethe, uscito in due volumi nel 1816 e nel 1817, è da rammentare l’impressione fondamentale che il vate della letteratura tedesca riportò dopo la visita, in Sicilia, di Villa Pelagonia di Bagheria, la “villa dei mostri” che racchiude molte statue a carattere fantastico-mostruoso. I “mostri mentali” di Anselmo – mi rifaccio ancora al commento di Daverio, già altrove riportato – sono ancora attuali,ancora affascinanti, tracce di Arte insigne ed insieme, divertente modo per avvicinarla!

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